Istituto Agrario Macerata lancia Centro studi razza bovina marchigiana

 

Macerata 13 gennaio – Duecentoseimila euro per l’Istituto Agrario “IIS Garibaldi” di Macerata. La scuola maceratese, diretta dalla dirigente scolastica Antonella Angerilli, si è aggiudicata un importante finanziamento dal progetto Bellezza@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati, promosso dal Governo.
Su oltre 8.000 siti segnalati e 273 interventi finanziati, l’Istituto Agrario si è classificato al centesimo posto. Il progetto di recupero è legato all’edificio dove si trovava l’essiccatoio ed è l’unico bene culturale finanziato a Macerata; in provincia ce ne sono 4, in regione 17 in tutto.
Il fabbricato, costruito ad inizio Novecento, era adibito a essiccatoio di granaglie, ed è stato utilizzato anche dalle truppe alleate durante il secondo conflitto mondiale: ora inagibile per problemi strutturali. Lo stabile è di interesse architettonico in quanto rappresenta una testimonianza di tipologia costruttiva rurale tipica della campagna marchigiana.
Il recupero dell’edificio permetterà di ospitare un Centro studi didattico-museale sulla razza bovina marchigiana. Il centro è progettato per la formazione degli studenti, l’aggiornamento dei docenti e le categorie professionali operanti nel settore. L’obiettivo è creare un polo di raccordo tra i soggetti che operano nel mondo dell’allevamento e un percorso culturale aperto alla collettività. In questo modo si può promuovere una conoscenza approfondita della cultura del patrimonio edilizio rurale, rivitalizzandolo attivamente ed economicamente; svolgere un ruolo educativo per le nuove generazioni; costruire un percorso museale e didattico per lo sviluppo agro-zootenico, ambientale e sociale; coordinare le attività di ricerca, soprattutto sulla razza bovina marchigiana.
Per il recupero funzionale completo dello stabile sarà necessario un progetto di adeguamento sismico, un ripristino degli elementi d’epoca ormai degradati, il rifacimento delle coperture e le altre operazioni necessarie a garantire la fruibilità pubblica dello storico edificio. Il fabbricato verrà recuperato all’insegna della eco-sostenibilità e scegliendo tecnologie a basso impatto ambientale.

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