Ascoli Piceno 31 ottobre.- Stanno diventando pesanti non solo i disagi agli automobilisti in transito sulla fascia costiera ma anche i danni alle imprese derivanti dagli interventi sul tratto sud delle Marche, dell’autostrada A14. Soprattutto quelli prodotti dal Gip del Tribunale di Avellino che ha sequestrato in via preventiva i viadotti dopo alcuni incidenti. Tanto che, dopo il sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti che ha chiesto l’esenzione del pedaggio ad “Autostrada per l’Italia” a causa dei disservizi esistenti, anche Confindustria Centro Adriatico è costretta a scendere in campo per denunciare la situazione, e fare appello direttamente al Governo nazionale.
Il presidente Simone Mariani ha scritto una lettera ai Ministri dell’economia, dei trasporti e della giustizia per ottenere “qualsivoglia iniziativa concreta volta a limitare questi pregiudizievoli effetti, come ad esempio il dissequestro concomitante una importante limitazione nella velocità di transito sul tratto interessato con conseguente riduzione di rischio incidenti, purché questa arteria, l’unica ormai a garantire la vitalità del nostro territorio, rimanga il più e il meglio possibile aperta e percorribile senza i disagi che stiamo attualmente vivendo.”
Mariani ricorda nella missiva lo scenario di grande difficoltà che vive il sud delle Marche, dove insistono due aree di crisi industriale e una zona terremotata, e dove gli investimenti pubblici richiesti per adeguare le infrastrutture non sono mai arrivati. L’A14 costiera rimane dunque l’unica e fondamentale arteria vitale per il traffico delle merci e per l’economia in generale, e non può essere penalizzata – dicono gli industriali – in questa maniera. Da qui l’appello al Governo affinchè intervenga almeno per limitare i danni al sistema produttivo locale, con le aziende sempre più costrette ad optare per l’A24 e la fascia tirrenica con notevole aumento dei costi.
Vedremo se la richiesta di Confindustria verrà presa in considerazione, anche perché oltre ai disagi di lungo periodo derivanti dai lavori di adeguamento di gallerie e viadotti al traffico crescente sul tratto autostradale piceno, ora si è aggiunta anche una questione giudiziaria che non sarà facile da sbloccare. Tanto più in un periodo in cui, dopo il crollo del ponte di Genova, la sicurezza è divenuta prioritaria rispetto alle altre esigenze.