Ancona 6 novembre.- E’ stato firmato questa mattina nella sede regionale il Protocollo di intesa tra Cittadinanzattiva e Regione Marche che dà il via alla terza edizione di ‘IO Equivalgo’, la campagna di informazione nazionale sui farmaci equivalenti.
La campagna mira ad accrescere la conoscenza dei farmaci equivalenti, informare e fornire opportunità di scelta consapevole a vantaggio della sostenibilità economica delle famiglie, promuovere la trasparenza sulle politiche dei prezzi e ridurre gli sprechi .
Il protocollo è stato siglato da Loretta Bravi, assessore al lavoro e Monia Mancini, segretaria di Cittadinanzattiva Marche. L’impegno congiunto è quello di realizzare l’iniziativa ‘IO Equivalgo’ mediante percorsi di informazione mirata e capillare.
“Equivalenza non è solo risparmio ma pari qualità – ha dichiarato l’assessore Bravi – occorre una comunicazione oggettiva, rigorosa e sicura, un’informazione capace di orientare i cittadini verso la conoscenza del farmaco equivalente riducendo la dispersione di tempo e risorse e garantendo un accurato messaggio basato su evidenze scientifiche”.
I dati sulla spesa per farmaci equivalenti
Negli ultimi venti anni, i farmaci equivalenti hanno gradualmente visto aumentare le loro prescrizioni da parte dei medici e l’utilizzo da parte dei pazienti ma, da diverse analisi, l’Italia è uno degli ultimi Paesi in Europa nell’impiego degli stessi. Il rapporto dell’Osservatorio dei medicinali (istituito presso l’Aifa) evidenzia come in Inghilterra e in Germania la percentuale d’utilizzo dei medicinali equivalenti sia superiore al 60%. In Italia la percentuale è decisamente inferiore e gli equivalenti rappresentano il 27,7% dei consumi. Anche all’interno del territorio nazionale coesistono delle disparità: dai dati dell’Osservatorio civico sul federalismo sanitario, presentato nelle scorse settimane da Cittadinanzattiva, emerge un generale incremento della spesa in tutte le Regioni.
Le Marche si collocano nella media nazionale per spesa sostenuta dai cittadini per i farmaci equivalenti (fonte Aifa rapporto OsMed 2018), e sono l’unica regione a non aver introdotto un ticket regionale (ad esclusione del Friuli Venezia Giulia e la Sardegna che sono a statuto speciale).