Ancona 9 novembre.- Nelle Marche il settore della cannabis light ha perso 5000 posti di lavoro in poco tempo. Questo almeno secondo le stime del movimento “+Europa”, di cui è leader Emma Bonino. E proprio sulle problematiche di coltivatori ed esercenti e sulle proposte in difesa di queste attività è incentrato l’incontro pubblico dal titolo “Cannabis nelle Marche. Un’occasione per creare lavoro e sviluppo”, promosso dal Gruppo marchigiano di +Europa e che è in programma lunedì 11 novembre alle ore 18 ad Ancona, presso il Grand Hotel Passetto. Interverranno: il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova, il coordinatore regionale Mattia Morbidoni, il presidente di Copagri Marche Giovanni Bernardini e il presidente di Svim Gianluca Carrabs.
“+Europa Marche – sottolinea in una nota Morbidoni – è al fianco di coltivatori e rivenditori che in un contesto economico non facile si sono inventati un lavoro e hanno investito soldi e tempo in una nuova attività, dando vita ad una filiera da 13000 posti di lavoro creati nelle Marche. Questo impegno sarà tra i punti centrali del nostro programma alle elezioni regionali. “
Secondo il coordinatore regionale del movimento, nelle Marche ” c’è una situazione a macchia di leopardo nel settore, e si va dalla tolleranza zero a situazioni più sfumate. E questo a causa di interpretazioni diverse della legge che hanno lasciato gli operatori nell’incertezza: molti hanno chiuso, altri vanno avanti ma senza garanzie. Emma Bonino ha già presentato un disegno di legge per mettere ordine e noi ci faremo promotori di una proposta specifica nelle Marche per porre in sicurezza il settore”.
Il boom delle attività legate alla cannabis light è seguito alle legge 242 del 2016 sulla coltivazione e la filiera agroindustriale della canapa sativa (da non confondere con la cannabis indica, da cui sono derivati l’hashish e la marijuana tuttora illegali). Una recente sentenza della Cassazione ha condannato di fatto alla chiusura i punti vendita, avendo stabilito che è illecita la vendita di infiorescenze secche e essiccate delle varietà di cannabis sativa, con una quantità di THC inferiore allo 0,6% e quindi priva di “effetto drogante”, malgrado ne sia consentita la coltivazione. “Una decisione che – secondo +Europa – capovolge una interpretazione della legge 242 pacificamente accettata anche dalle strutture ministeriali”. Nel convegno di lunedì si parlerà anche di impiego della cannabis per uso terapeutico e medico.