Ricostruzione post-sisma, Arquata pronta a perimetrare 7 frazioni per avviare piani di recupero. Intesa con Unicam

 

Ascoli Piceno 23 gen. Nelle Marche si comincia a pensare alla ricostruzione nei paesi e borghi distrutti dal sisma dell’agosto e ottobre 2016. E’ il caso di Arquata del Tronto, nell’Ascolano, dove intere frazioni come quella di Pescara del Tronto furono rase al suolo dal terremoto più devastante degli ultimi decenni. Il Comune ha avviato una collaborazione con l’Università di Camerino, per definire i piani di recupero urbano di almeno 7 località del paese ( su 13 complessive). In queste aree, dove le scosse in due riprese hanno provocato l’inagibilità del 95% delle abitazioni e degli edifici pubblici presenti, nelle prossime settimane si partirà con un lavoro di perimetrazione delle zone interessate, con lo scopo di definire al meglio le possibilità e i tempi più efficaci di intervento per le singole realtà fortemente danneggiate dalle ondate sismiche. Tra le frazioni figurano quelle di Borgo di Arquata, la stessa Pescara del Tronto, e alcune località situate ai piedi del Monte Vettore, molto frequentate durante il periodo estivo, come Pretare e Piedilama. “ L’obiettivo è arrivare presto a far ripartire la macchina della ricostruzione e dare un futuro al nostro paese – sostiene il vicesindaco Michele Franchi – delimitando le aree più a rischio e che necessitano delle opere più complesse da realizzare. Per questo studieremo dei piani di recupero dettagliati in collaborazione con i tecnici e gli esperti dell’Università di Camerino, senza tralasciare alcuna possibilità. I tempi non saranno brevi ma intanto avviamo il percorso.“ Al contrario di quanto si era pensato ed era emerso negli ultimi mesi, Errani ancora con Vasco Errani Commissario straordinario, Franchi tiene a ribadire che anche la frazione di Pescara verrà ricostruita, sebbene non siano state ancora definite le zone dove farlo. Il vicesindaco di Arquata si augura che venga presto riaperto al traffico stradale, almeno in senso alternato il tunnel che dal versante marchigiano dei Monti Sibillini conduce a Norcia, in Umbria, e che è chiuso al transito  da oltre un anno. “Sarebbe molto utile sia per noi che per la zona umbra che questa galleria venga riattivata – afferma Franchi – perché potrebbe favorire un rilancio delle attività turistiche verso i territori colpiti dal sisma. Ho partecipato anche io ad una riunione recente a Roma in cui si discusso del problema, e spero che entro le prossime settimane si possa risolvere almeno parzialmente.”

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