Ancona 2 dicembre.- La ricostruzione nelle zone terremotate richiede l’intesa tra Stato e Regioni. E’ quanto ha sancito la Corte costituzionale , accogliendo sostanzialmente il ricorso degli enti regionali sulla delicata materia, dopo l’accentramento deciso dal precedente Governo Conte (Lega-5stelle) . La Consulta però ha salvato l’azione amministrativa già posta in essere. “ La ricostruzione post sisma – ha stabilito la Corte – rientra nelle materie della “protezione civile” e del “governo del territorio”, che appartengono alla competenza legislativa concorrente dello Stato e delle Regioni. Dunque lo Stato non può prescindere dalla preventiva intesa con i Presidenti delle Regioni interessate ed è costituzionalmente illegittima la norma che invece dell’intesa richiede un semplice parere”.
Naturalmente soddisfatto della sentenza è il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscoli che ha commentato : “E’ un giorno importante per le Marche, perché la Consulta riconosce il valore e l’importanza del nostro ruolo nella ricostruzione, ed il messaggio arriva dritto al governo nazionale che deve ascoltare il parere dei territori “.
Sarà ora da verificare se questa pronuncia favorirà o meno il processo di ripresa edilizia, economica e sociale delle zone terremotate. Popolazione e imprese hanno necessità di vedere un’accellerazione dei programmi e non di nuovi confronti istituzionali o procedurali. Tutti si augurano che si cambi marcia, rispetto a quanto fatto fino ad ora. Ma il dato che in numerose località del cratere non sia ancora terminata la rimozione delle macerie, non lascia presagire nulla di positivo. E dal terremoto sono trascorsi più di tre anni..