Ancona 9 diembre.- Anche la natalità va a picco nelle Marche. Negli ultimi sei anni, dal 2012 al 2018 si è registrata una flessione di 3.025 unità con solo 10.171 bambini nati vivi (-15%). In Italia, solo l’Umbria ( -17%) ha fatto peggio delle Marche. E il tasso di fecondità è sceso a 1,25 figli per donna, inferiore alla media nazionale che è di 1,32. I dati sulla natalità sono emersi da una ricerca promossa dal Forum regionale delle Associazioni Familiari ed è stata realizzata dall’Università di Urbino.
L’indagine, finanziata dall’Assemblea legislativa delle Marche, è stata presentata oggi ad Ancona. Nonostante questi risultati allarmanti, il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo scrive in una nota che “ Il Consiglio è da sempre in prima linea per sostenere le politiche a favore della famiglia, in particolare i servizi per la prima infanzia che sono di ottimo livello.. “ Eppoi naturalmente che “occorre agevolare sempre più l’accesso a questi servizi e, nel contempo, serve agire nei confronti del settore privato per migliorare le politiche di conciliazione dei tempi vita-lavoro”.
C’è da domandarsi perché fino ad ora non si è fatto tutto ciò, considerando che la crisi industriale e poi quella finanziaria durano ormai da molti anni. E che tale scenario , per nulla contrastato a livello economico e sociale ( specie nel sud della regione) non ha certo giovato alla fiducia nel futuro, da parte delle giovane coppie. Ma tant’è ! Il crollo delle nascite, hanno confermato gli esperti dell’Università di Urbino, è dovuta ad una situazione di “disagio ed incertezza, con la cesura tra trend positivo e negativo rappresentata dalla crisi del 2008, con un 30% in meno di figli nati tra il 2012 e il 2018”.
In questo caso, almeno non si può imputare la responsabilità di quanto avvenuto al terremoto..