Ancona 16 dicembre.- Inaugurata a Cupramontana, nella sala Raul Baroli, la mostra “Il sintomo della fonte” di Carlo Cecchi dedicata all’artista cuprense Luigi Bartolini. In contemporanea Bartolini è anche ricordato in Vaticano con la mostra “la Grafica del Novecento nella Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani”.
«Questa mostra è un regalo per Cupramontana e i cuprensi – ha affermato il sindaco Luigi Cerioni – Con le sue opere ispirate all’artista , Carlo Cecchi ci ha reso ancora più consapevoli della grandezza di Bartolini. Tutta l’amministrazione comunale sta lavorando per avere operativa al più presto la Fondazione Luigi Bartolini, affinché la cultura e la storia che ha tracciato l’artista ci rendano sempre più consapevoli della risorsa che lui ancora oggi continua ad essere per tutti i cuprensi. Il nostro futuro può essere scritto solo se siamo coscienti di chi siamo e di ciò che abbiamo e Bartolini, attraverso le sue opere e le sue poesie ha anche lasciato una testimonianza importante del ‘900 di Cupramontana».
«Sono orgoglioso di avere reso realtà questa mostra. Il mio omaggio a Luigi Bartolini e a Cupramontana era dovuto ed era un desiderio che cullavo da molto – ha sottolineato Carlo Cecchi – Ringrazio il sindaco e l’amministrazione comunale per aver abbracciato con entusiasmo il progetto de “Il sintomo della fonte”. Dal mio punto di vista Bartolini ha una “animalità” che è grintosa e dolce allo stesso tempo, lo preferisco per questo a Morandi». Il nome della mostra prende spunto dall’opera omonima di Cecchi realizzata su carta stratificata da lui stesso concepita; l’opera è la più grande, per dimensione, in esposizione.
Al fine di cogliere ancora di più il genio e l’amore di Bartolini per la sua Cupramontana, l’attrice Milena Gregori ha letto il testamento poetico di Bartolini, cioè la profonda poesia del 1953 “L’Eremo dei Frati Bianchi” di Bartolini in cui si susseguono ricordi, paesaggi, personaggi e momenti di vita che hanno legato l’artista al suo paese. La poesia è la summa dei ricordi di Bartolini dell’eremo e di Cupramontana sparsi in tanti scritti, la sua ultima opera dove ha posato il suo intelletto.
Luciana Bartolini, la figlia dell’artista, ha mandato i suoi saluti attraverso una lettera inviata al sindaco Luigi Cerioni. «Sono molto grata a Carlo Cecchi che ha sentito di condividere con mio padre, trasferendo in espressioni d’arte, le emozioni suscitate dal paesaggio marchigiano ineguagliabile nella sua rassicurante serenità e dalle lavandaie belle e operose. Sono molto grata a Cupramontana che torna a ricordare un suo illustre concittadino. “