Ascoli Piceno 30 dicembre.- “Le banche comprano titoli invece di fare credito alle imprese per favorire il loro sviluppo e quello del territorio. Non svolgono più il loro compito”. Così il direttore della Cna picena Francesco Balloni, nella conferenza stampa di fine anno tenutasi ad Ascoli presso la sede della Camera di Commercio.
“Si può dire che non esistono più banche del territorio che fanno il loro mestiere, ma solo istituti che frenano qualsiasi ripresa economica e produttiva. Anzi – ha aggiunto Balloni – impediscono alle pmi che riescono nonostante tutto a far crescere il loro fatturato, di smobilizzre i crediti per poter così investire e dare lavoro a molti disoccupati”.
Questo, unito al peso asfissiante della burocrazia, a quello che il presidente Cna, Luigi Passaretti ha definito “una fiscalità devastante” e ai ritardi nell’opera di ricostruzione post-sisma ha prodotto risultati deprimenti per l’economia dell’Ascolano nell’anno 2019.
Domande di disoccupazione più che raddoppiate ( 8100 contro le 4 mila del 2018), saldo negativo di 311 aziende tra iscritte e cessate, con un crollo del commercio ( -118 unità), delle manifatture ( -61) e delle imprese di costruzioni ( -84). “Forse è questo il dato più grave e preoccupante della situazione – ha sottolineato ancora il direttore dell’associazione artigiana. Perchè significa che per la maggio parte delle aziende del settore la ricostruzione post-terremoto non è partita”.
Due soli i segnali positivi che si registrano in questo scenario desolante, peraltro ben noto da tempo per tutti gli osservatori e gli addetti ai lavori : la crescita delle attività immobiliari e dei servizi innovativi, e la ripresa dell’export ( +7,5%). Ma sono aspetti ancora marginali dell’economia locale, che non possono certo invertire il trend presente. E molti artigiani del comprensorio, come ha ricordato Passaretti, stanno andando in pensione, senza che vi siano giovani in grado di sostituirli. Questo causerà un ulteriore impoverimento del territorio, a meno che non ci si metta mano presto, investendo in formazione mirata e incentivi. Da segnalare infine, nel cahiers de doleance illustrato da Cna, lo stallo del Reddito di cittadinanza ( accolte 1900 domande su 4400) e il flop di Quota Cento.