A Fabriano nelle fabbriche si lavora con la paura, un caso

Fabriano (An) 12 marzo.- L’emergenza coronavirus sta mettendo in ginocchio la società italiana. E se le industrie proseguono nella loro attività, lo fanno con sempre maggiori difficoltà economiche, organizzative ma soprattutto psicologiche.

A Fabriano, dove ancora resiste una parte del sistema manifatturiero marchigiano, serpeggia la paura di contrarre il Covid-19 in molte aziende. Soprattutto dopo che si è riscontrato un caso positivo in una fabbrica del territorio, con un centinaio di addetti.

Il dipendente in questione è in quarantena a casa da due settimane, ma molti si chiedono se questo allontanamento sia stato sufficiente ad evitare i rischi per i suoi colleghi. L’uomo non lavorava in un reparto di produzione, ma frequentava regolarmente la mensa aziendale nel sito interessato. Per questo gli altri operai ed impiegati  temono che l’infezione possa aver avuto delle conseguenze, anche se naturalmente non se lo augurano.

Un timore che si somma all’aumentato allarme degli ultimi giorni per la crescita dei contagi in Italia, ed anche nelle Marche (Pesaro in larga parte). Molti addetti dell’area del distretto fabrianese sono fortemente preoccupati per la loro situazione, e preferirebbero restare a casa invece che andare in stabilimento. Chi può si mette in malattia forzata, e risolve il problema. Ma sono solo una ridotta minoranza rispetto a qualche migliaio di persone che lavoravano nelle poche aziende manifatturiere ancora in piedi della zona, e non vogliono perdere la loro preziosa e sempre più rara occupazione. E tuttavia sanno che operando a stretto contatto quotidiano con gli altri, e in luoghi dove secondo fonti locali non sempre vengono rispettate le norme sulle distanze stabilite dagli ultimi decreti, possono mettere in pericolo la loro salute. Tutti auspicano che da questa improvvisa e drammatica emergenza sanitaria si possa uscire il prima possibile.

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