Ancona 18 marzo.- La carenza dei Dispositivi di protezione individuale ( mascherine, occhiali, guanti e tute impermeabili), requisiti essenziali per far operare nella massima sicurezza il personale sanitario, rischia di bloccare il lavoro in prima linea dei 6 mila volontari impegnati nella filiera del soccorso coronavirus .
L’Anpas Marche, nell’emergenza si è attivata per acquistare in proprio i Dpi in maniera centralizzata per tutte le proprie 44 associazioni sparse nella regione, dalle Croci Gialle alle Croci Verdi, Bianche, Azzurre e Pubbliche Assistenze Avis. Riuscendo con molta fatica a trovare fornitori in tutta Italia. Ma per far arrivare le protezioni serve l’esborso di una rilevante cifra economica che sfiora i 100 mila euro. Da qui il lancio di una raccolta fondi rivolta a tutti i privati cittadini della Regione.
“Già dall’inizio dell’epidemia i dispositivi di protezione erano introvabili, la situazione ora si è ulteriormente aggravata. – ha dichiarato Andrea Sbaffo , Presidente Anpas Marche -Siamo riusciti a trovare dei fornitori che in tempi brevi assicurano i Dpi a tutti i nostri volontari che da mesi si stanno adoperando 24 ore su 24 in questa grave emergenza, ma ci serve un piccolo contributo da parte di tutti per poter pagare le dotazioni sanitarie in arrivo, per questo vi chiediamo un aiuto concreto con una raccolta fondi”
Fin dall’inizio dell’epidemia, Anpas Marche è stata sempre in prima linea con i propri volontari e mezzi impiegati nel Servizio di Emergenza Territoriale “118”. Successivamente l’impegno è accresciuto sia durante il servizio “118”, sia per la stringente necessità di spostare pazienti fra i vari presidi ospedalieri nell’intero territorio della regione. Fra i servizi attivati in seno al Gores c’è anche il trasporto dell’equipe sanitaria dell’AV2 incaricata di eseguire il test del Covid-19 a domicilio nell’intera provincia di Ancona: trasporto che si svolge tutti i giorni con ambulanza e operatore dedicato.