Ascoli Piceno 24 marzo.- Ormai c’è la frenesia degli ospedali da campo. Anche nel Piceno, dove non c’è alcuna emergenza reale per il Covid-19. A meno che una sessantina di positivi – non malati, attenzione – ed un solo deceduto, peraltro già ricoverato da tempo, vi sembrano una situazione fuori controllo. Eppure la Regione Marche e l’Azienda sanitaria stanno progettando strutture esterne sia all’ospedale Mazzoni di Ascoli, che nel territorio comunale di Grottammare. Nel primo caso un grande tendone, davanti al nosocomio, nel secondo un’area individuata appunto dalla Regione che ospiterà un ospedale da campo più consistente, da 80 posti letto, sembra nell’era Ex Anima.
E’ veramente necessario tutto questo, dati i numeri attuali ? E in previsione di che cosa si stanno programmando questi interventi di emergenza ? Ci sono dati che non conosciamo ? L’Ascolano non è il Pesarese, almeno per il momento, e la curva dei casi positivi sta rallentando da 6 giorni in tutte le Marche ( alti e bassi, ma non più una crescita lineare). Dunque perchè ? Per fare i tamponi ed evitare la diffusione dei contagi, si dirà. Ma non bastano le strutture e soprattutto i Covid-Hospital già attrezzati, come il Madonna del Soccorso di San Benedetto ? O arriveranno nei nuovi ospedali da campo messi in cantiere, altri malati dal centronord della regione ? Ma anche lì, a Civitanova e Camerino ci sono già strutture operative allo scopo. E la Regione ha poi appena lanciato il progetto di un grande ospedale per la terapia intensiva ad Ancona, gestito da Bertolaso ( sempre che si trovino sul mercato 12 milioni).
Dunque, ripetiamo, perchè tutta questa frenesia da guerra guerreggiata, sebbene contro un nemico invisibile ? Non bastano il blocco totale dei movimenti delle persone e delle attività commerciali non necessarie ( ma i tabacchi sono attività essenziali ? ) ? Non bastano la paura indotta nella gente, le difficoltà crescenti nella vita quotidiana di migliaia di persone, anziani e disabili compresi, non basta un clima di militarizzazione generale che dovrebbe allarmare la popolazione più consapevole ? Nonostante alcuni effetti del blocco si stiano già lentamente evidenziando, perfino in Lombardia, sembra che si voglia mantenere l’emergenza per un tempo più lungo del necessario. Speriamo di sbagliarci naturalmente, ma è chiaro che questo scenario da paese autoritario e non democratico, non può essere protratto per un periodo indefinito. Soprattutto in quelle province o territori dove la situazione è perfettamente gestibile dal sistema sanitario pubblico attuale ( peraltro depauperato da anni a favore del privato) . L’anno scorso ci furono in Italia 8 mila decessi a causa dell’influenza stagionale, ma nessuno ne parlò.