Macerata 17 aprile.- Tre Procure della Repubblica, quelle di Macerata Ancona e Pesaro indagano sulla morte recente di un centinaio di anziani ospiti delle Case di riposo delle Marche. I magistrati vogliono vederci chiaro sulle cause dei decessi di così tanti residenti, ospitati in strutture che essi sospettano possano non aver rispettato le norme di sicurezza sanitaria antiCovid o non abbiamo informato in tempo le autorità sulla presenza del virus.
Ventitre anziani morti a Castelfidardo , dieci a Recanati, undici a San Marcello di Ancona, venti a Pesaro , sette a Cingoli e svariati altri in altre Rsa ,sono davvero tanti nello stesso periodo e in una piccola regione come le Marche. E questo anche se è noto che l’età media delle vittime, in qualche maniera correlate all’infezione polmonare è di 79 anni. I parenti dei deceduti hanno naturalmente sollecitato le Procure ad aprire le indagini, mossi dal dolore ed anche dalla rabbia di non aver potuto più vedere i loro cari per giorni, fino alla loro morte. E senza poterli poi neppure salutare in modo degno e civile, con un funerale. “Se qualcuno ha sbagliato, deve pagare”, dicono alcuni dei familiari degli anziani scomparsi. I carabinieri sono già al lavoro per compiere accertamenti, raccogliere dati e testimonianze sul campo. Intanto anche il Codacons si è mosso, presentando un’esposto sul caso di Cingoli (Macerata) e parlando di “una strage, non di un’epidemia casuale”. Più in generale, la situazione delle Rsa e strutture protette per anziani delle Marche resta allarmante. E i casi di positività, in queste realtà crescono come funghi. In due residenze di Senigallia sono già 60 i contagi, e speriamo che non si parli di altri morti nei prossimi giorni. Rsa a parte, tuttavia sul territorio il quadro è più confortante, con i contagi delle ultime 24 ore che sono stati 79 su 1107 tamponi effettuati. Quasi 1700 sono i dimessi dagli ospedali perche guariti.