Ancona 27 aprile.-Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, contesta la decisione annunciata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di non consentire le cerimonie religiose nelle chiese ( e neppure quelle in altri luoghi di culto di altre religioni) : “Il Presidente annuncia la riapertura di tutto, assegna una data a ogni attività, persino per i centri massaggi. Ma la libertà religiosa invece viene ancora del tutto calpestata. Funerali, all’aperto, con massimo quindici persone- sottolinea – e niente messe, chiusura sine die. Credo sia una offesa al limite dell’oltraggio per milioni di credenti. Il Popolo della Famiglia è pronto a una mobilitazione nazionale che risponda a questo sopruso che ha precedenti solo negli Stati totalitari ”.
Dal canto suo il coordinatore marchigiano del Movimento, Fabio Sebastianelli dichiara : ” Si è prevista tra le varie cose la riapertura delle attività sportive e non la riapertura delle messe. Noi – aggiunge -abbiamo accettato con diligenza e senso civico la chiusura delle messe necessaria durante la fase 1, e avrei potuto capire e accettato delle limitazioni durante la fase 2, come ad esempio un fedele per ogni panca, e magari messe con i fedeli a scaglionati : ma non l’indifferenza assoluta verso milioni di cattolici e anche verso i fedeli delle altre religioni, perchè gli stessi divieti li hanno anche loro. “