Ascoli Piceno 27 aprile.- “Assegnare quote di trasporto pubblico locale ai alle imprese di noleggio, su base territoriale.”
E’ la proposta che la Cna ha avanzato alla Regione Marche per salvare il settore del trasporto privato che ha subito un tracollo negli ultimi due mesi, perdendo il 90% del giro d’affari.
“Autobus, taxi e noleggi sono allo stremo – dice Cna- con mezzi fermi, sostegni inadeguati, fondi di solidarietà per il personale che rischiano di non coprire i mesi di stop, spese che non si fermano mentre le entrate sono azzerate.Per questo come Fita Marche abbiamo fatto una proposta ragionata alla Regione : non erogare somme a fondo perduto al settore o in investimenti pubblici su nuovi mezzi che impiegheranno comunque tempo per andare in esercizio e con nuove assunzioni, ma di consentire che quote di trasporto pubblico locale sia assegnate dai gestori dei vari bacini alle imprese di noleggio del settore”.
Nelle Marche gli addetti del settore sono circa 2100 con quasi 250 aziende operanti nel trasporto persone con autobus, taxi e noleggio.
“Le imprese del trasporto persone – sostiene ancora Cna Fita- possono integrare su tratte definite il servizio pubblico locale, soprattutto per l’immediato futuro fatto di misure di distanziamento sociale e di allestimenti per la sicurezza da contagio dei trasportati. Impensabili ed impossibili autobus pieni, con passeggeri in piedi a soffocarsi reciprocamente. La modifica degli orari di fabbriche, uffici e scuole non riuscirà a scongiurare il mancato prelievo die passeggeri per pullman troppo affollati.”
Per il direttore della Cna territoriale di Ascoli Piceno Francesco Balloni rischi ed incertezze sono davvero tanti: “C’è tanto lavoro da fare nel segmento della mobilità delle persone e tante imprese in grado di farlo, aiutandole al contempo a superare il vuoto assoluto di cassa dal blocco di gite, viaggi di istruzioni, viaggi d’affari, fiere e convegni”.