Macerata 27 aprile.- Confartigianato protesta contro il prezzo ‘politico’ delle mascherine chirurgiche. In particolare censura l’ordinanza del Commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri che fissa il prezzo massimo a 50 centesimi al pezzo ( un livello peraltro già anticipato dal Premier Conte ieri sera). “Si prevedono interventi di sostegno alle imprese, si esaltano le performance dei distretti per la loro di dinamicità e velocità di trasformazione eppoi il nostro Governo ci chiede di produrre a 50 centesimi? E’ impossibile ! – dichiara Francesca Bracalenti, Vice Presidente Abbigliamento di Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo. Per cucire una mascherina artigianale – spiega la Bracalenti – occorrono 3 minuti e mezzo e circa 0,21 centesimi al minuto.Il costo dei tessuti per produrle ha avuto un incremento di circa il 200%, per non parlare del costo degli elastici e dell’energia. Considerando quindi tutti i costi di manodopera e i materiali necessari, il totale per una mascherina con materie prime interamente italiane è di circa 1,08 euro. Come si può vendere a 50 centesimi ?”
Insomma, un altro mezzo pasticcio che forse si poteva evitare, semplicemente controllando i costi di produzione del settore. Tanto più che lo stesso Premier Conte ha affermato in conferenza stampa che restava un piccolo margine per i produttori. Ma evidentemente questo non c’è, se le imprese già polemizzano con il Governo.
Sottolinea Moira Amaranti, presidente Nazionale Cgia della Calzatura : “Aziende ancora chiuse fino al 4 maggio, contributi decisamente insufficienti e fondo perduto ancora in attesa. Ad oggi non capiamo ancora quale sia la ricetta per riprendere e pensare al nostro futuro”.
Per Confartigianato “sulle mascherine il prezzo doveva essere concordato tenendo conto delle esigenze della piccola impresa, con un confronto doveroso con le Associazioni di categoria che conoscono le dinamiche delle realtà aziendali. ”