Roma, 6 maggio– “Il ministro della Salute Roberto Speranza estenda su scala nazionale la terapia del plasma per sconfiggere il Covid-19”.
È quanto chiedono i senatori della Lega Paolo Arrigoni ( coordinatore del Carroccio nelle Marche), primo firmatario di un’interrogazione depositata a Palazzo Madama, Emanuele Pellegrini e altri senatori del gruppo.
“Abbiamo presentato un’interrogazione al ministro per sapere quale sia la sua posizione e quella del governo sulla sperimentazione terapeutica nella lotta al Coronavirus rappresentata dalla trasfusione, nei pazienti ammalati, di plasma iperimmune prelevato da soggetti guariti dal virus. Esiste, infatti – spiegano in una nota- un primo programma presso il Policlinico San Matteo di Pavia e l’ospedale Carlo Poma di Mantova che sta dando, a parere dei medici direttamente coinvolti, egregi risultati“.
Secondo i primi dati, commentati anche dal direttore del reparto di Pneumologia e Terapia Intensiva dell’ospedale mantovano, decine di pazienti sono stati trattati con successo, in tempi rapidi e con i sintomi eliminati. E la stessa terapia presenterebbe vantaggi aggiuntivi correlati all’economicità delle procedure per l’acquisizione del plasma (in Italia le donazioni sono gratuite per legge), alla possibilità di accumulare plasma per un’eventuale seconda ondata di contagi e, ancora, alla possibilità di selezionare il plasma stesso per ogni caso specifico.
“A fronte, però, di queste incoraggianti circostanze- sottolineano i senatori della Lega- amplificate anche dalla scelta di altri nosocomi del Nord Italia che stanno già operando nella stessa direzione, si registrano carenze organizzative in tanti altri ospedali italiani che, nonostante abbiano da tempo aderito alla sperimentazione e facciano già parte del protocollo di ricerca, non hanno nemmeno iniziato a raccogliere donazioni di plasma, tantomeno a fare applicazioni dello stesso derivato ai pazienti da curare, nonostante molti cittadini guariti dall’infezione si sono dichiarati disponibili a fare la donazione del plasma. Al ministro ed al suo governo – concludono Arrigoni e gli altri – si chiede risolutezza in questa dura battaglia: combattere il virus significa essere tempestivi e non invalidare i buoni risultati raggiunti finora, accelerando le tempistiche di attuazione in virtù anche dei passaggi tecnici che devono ancora essere ancora completati per l’inizio dei protocolli per la terapia sperimentale”.
foto AdnKronos