Ancona 18 maggio.- È operativa nelle Marche la modalità semplificata di assegnazione del gasolio agricolo. La Regione ha anche stabilito il regolamento per beneficiare dei contributi destinati alla “vendemmia verde”: la pratica agronomica, prevista dalla Ue, che consente di regolare la produzione enologica, eliminando, manualmente, i grappoli di uva ancora non maturi.
Le due delibere sono state adottate oggi dalla Giunta regionale, con lo scopo, spiega la vicepresidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura, “di fornire un aiuto agli imprenditori agricoli in questa delicata fase di ripartenza, dopo il lockdown. La presentazione delle domande, per il gasolio, avverrà in modalità telematica con assegnazione immediata di un anticipo parametrato ai consumi dell’anno precedente. Un aiuto che forniamo agli operatori agricoli, dando loro la possibilità di ricevere subito una parte del combustibile necessario per la corrente annata agraria”.
Per quanto riguarda, invece, la viticoltura, “è un settore trainante l’economia agricola regionale che vogliamo sostenere con tutte le opportunità offerta dalla legislazione nazionale ed europea”.
Gli interessati all’utilizzo di gasolio agricolo agevolato possono accedervi in modalità semplificata di assegnazione dell’anticipo, tramite il Sistema Informativo Regionale (SIAR), fino all’ 80% della quantità prelevata nell’annualità precedente, prima di effettuare la denuncia di avvenuto impiego dell’annualità in corso. L’assegnazione dell’anticipo è effettuata in assenza della denuncia di avvenuto impiego dell’anno precedente. Alla richiesta di anticipo deve far seguito la presentazione della dichiarazione di avvenuto impiego per l’anno 2019, ordinariamente entro il 30 giugno di ogni anno ed eccezionalmente, per la sola annualità corrente, fino al 31 luglio 2020.
Per quanto riguarda la misura Vendemmia verde, il regolamento si applica sull’intero territorio regionale. A disposizione ci sono contributi (da richiede tramite portale Sian) per favorire il mantenimento dell’equilibrio tra offerta e domanda sul mercato vitivinicolo, eliminando le eccedenze e lasciando inalterato il potenziale produttivo, nel rispetto del valore paesaggistico e delle tradizioni culturali del territorio. Gli impianti che possono beneficiare del contributo devono avere almeno quattro anni di vita e un’estensione tra i 5.000 e i 50.000 metri quadri. A disposizione ci sono 250 mila euro per tutti i viticoltori interessati.