Spinetoli (Ap) 3 giugno.- Un’esecuzione di puro stampo mafioso. Sembra essere stato questo l’omicidio di questa mattina nelle campagne di Spinetoli, dove ha perso la vita un ex maresciallo dei carabinieri. Antonio Cianfroni è stato freddato da almeno tre colpi di pistola da distanza ravvicinata, da uno o forse due killer. L’ex carabiniere di 51 anni, originario di Chieti si trovava per una corsa a piedi ( e non in bicicletta) lungo la pista ciclabile vicina al fiume Tronto, nella zona di San Pio X, vicino a Pagliare del Tronto. Qui è stato seguito e poi ucciso da due criminali che probabilmente avevano studiato bene i movimenti che quasi ogni giorno Cianfroni faceva proprio a Pagliare, dove viveva da molti anni. Lo hanno sorpreso in un posto isolato, in mezzo alle campagne, intorno alle 8 del mattino. Tre colpi di pistola e poi la fuga in moto, probabilmente prima verso Monsampolo e poi chissà dove. Ma l’ex maresciallo in servizio per anni proprio nella stazione di Monsampolo, non era ancora morto. Tanto che una donna che poco dopo è sopraggiunta sul posto, lo ha trovato agonizzante ma vivo. Così ha chiamato i soccorsi, che a San Pio X sono arrivati intorno alle 8,50. Purtroppo però l’uomo è deceduto prima che si riuscisse a trasferirlo in eliambulanza al Torrette di Ancona. Non è chiaro al momento se la prima soccorritrice abbia visto qualcosa, riguardo alle fasi dell’agguato. Di certo dovrà riferire alla magistratura ascolana quanto è riuscita a comprendere dell’episodio criminale. Il Procuratore Umberto Monti è stato sul luogo del delitto, insieme ai carabinieri fino alle prime ore del pomeriggio di oggi. Sia lui che i militari dell’Arma invitano eventuali residenti o cittadini che sono transitati nel tratto della pista ciclabile tra Pagliare del Tronto e Monsampolo , tra le 7 e 9,30 a venire a informare gli investigatori su quanto hanno potuto notare in quelle due ore. Antonio Cianfronti era stato espulso dall’Arma dei carabinieri nel 2015, per alcune vicende poco chiare di cui deve rispondere alla giustizia. Dei suoi aggressori ancora nessuna traccia. Potrebbero essere killer assoldati solo per compiere l’omicidio su commissione, e poi dileguarsi. Oppure persone che lui conosceva e con i quali aveva dei conti in sospeso.
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