Una frode fiscale da 120 milioni, il sequestro di beni per 22 , sei persone arrestate e 25 indagate. E’ il bilancio dell’operazione “Drago Nero” contro il commercio illegale di carburanti, portata a termine questa mattina dai Nuclei della Guardia di Finanza di Ancona e di Macerata, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica maceratese Giovanni Giorgio. L’operazione ha condotto allo smantellamento di un’organizzazione criminale specializzata in frodi nel commercio di prodotti petroliferi, che agiva in diverse zone d’Italia. L’inchiesta, partita nell’estate del 2015, ha portato all’esecuzione di decine di perquisizioni e conseguenti sequestri documentali nelle sedi societarie e presso le abitazioni delle persone a vario titolo coinvolte, sparse nelle regioni Marche, Lazio, Abruzzo, Campania Puglia e Lombardia. Le fiamme gialle hanno accertato che, nella gigantesca frode fiscale perpetuata , il carburante- proveniente dalla Slovenia : 133 milioni di litri – veniva cartolarmente ceduto, dapprima, a 3 società “cartiere” formalmente ubicate in Bulgaria e nella Repubblica Ceca, ma gestite dai membri dell’organizzazione criminale, per poi essere fatturato a società “cartiere” italiane (complessivamente 7 società italiane più una società svizzera avente domicilio fiscale in Italia), le quali non versavano l’imposta dovuta, pur incassandola dai clienti finali. Agli arresti domiciliari sono finiti 6 dei 25 indagati : due residenti nelle Marche,uno in Puglia, uno in Campania e due coniugi domiciliati a Roma. Lavoravano tutti nella commercializzazione dei prodotti petroliferi.