La Casciotta di Urbino diventa ..un gelato con le mandorle

Senigallia (An), 28 luglio.– È il gelato “Mandorle e Casciotta” l’ultima creazione di Paolo Brunelli, gelatiere, cioccolatiere, artista del dolce di Agugliano (Ancona) presentata ieri, lunedì 27 luglio, durante “l’edizione 0” di Identità di Gelato che si è svolta alla Rotonda a Mare di Senigallia.

Il formaggio da tavola tanto amato da Michelangelo Buonarroti è stato scelto dal celebre gelatiere marchigiano come ingrediente principale della sua ultima ricetta ideata per esaltare il territorio e i sapori del passato.

“Questo piatto – sottolineano Gianluigi Draghi e Paolo Cesaretti, presidente e coordinatore del Consorzio di Tutela della Casciotta d’Urbino Dop – rende ancora una volta onore a un grande tesoro della provincia di Pesaro e Urbino: la Casciotta d’Urbino, prima Dop casearia delle Marche dal sapore dolce, caratteristico della miscela del latte di provenienza (3 parti di ovino e 1 parte di vaccino) e della breve stagionatura. Grazie al lavoro dei vari attori dell’intera filiera quello che gustiamo oggi è un prodotto certificato e caratterizzato da una versatilità che lo rende ingrediente ideale per ricette che spaziano dalla tradizione alla sperimentazione culinaria”.

Per Paolo Brunelli, “l’idea alla base di ‘Mandorle e Casciotta’ è il voler riportare in bocca il sapore di un piatto che fa parte della memoria gustativa marchigiana: la polenta e sapa che i nostri nonni condividevano nelle cene di famiglia. Un piatto povero, una pietanza che veniva servita su enormi tavole di legno dopo essere arricchita con una spolverata di pecorino e mosto cotto”.

È partendo da questo ricordo che Brunelli ha perfezionato il piatto, che consiglia come predessert, perché ricco e completo: “La base è composta da un gelato di mandorle di Noto, arricchita da uno zabaione di vino cotto, ed è completata da una generosa grattugiata di Casciotta d’Urbino Dop. Col suo sapore dolce e piacevolmente gradevole, è l’elemento fondamentale per chiudere un gioco di armonie e riconoscibilità di sapori”. A completare l’opera sono pepe di Timut e ciccioli di maiale fritti.

 

foto Brambilla-Serrani

 

 

 

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