Ancona 5 settembre.– Rimettere la sanità pubblica al centro dell’agenda politica e affrontare le criticità delle Marche con scelte politiche coraggiose ma precise. Ecco la sintesi dell’incontro organizzato da Anaao Assomed Marche, sindacato di medici e dirigenti sanitari con gli 8 candidati alla guida del governo delle Marche.
Il segretario regionale Oriano Mercante ha consegnato ai candidati un documento di sintesi nel quale sono riassunte le proposte del sindacato per rilanciare la sanità pubblica partendo da alcuni capisaldi. «La premessa – ha detto Mercante – è che la sanità deve restare pubblica, solidale e universale superando un fenomeno di sotto-finanziamento. A fine del triennio 2018-2020 il rapporto rispetto al Pil sarà al 6,4% al di sotto di quella soglia del 6,5% che l’OMS ritiene critica ai fini del mantenimento di un buono stato di salute della popolazione.
L’attuazione degli obiettivi di finanza pubblica – ha aggiunto il segretario- ha determinato una riduzione cumulativa del finanziamento del Sistema sanitario nazionale di 10,51 miliardi rispetto ai livelli programmati, il taglio lineare dei posti letto scesi dai 6,2 per mille abitanti del 1996 ai 3,07 di oggi. Inoltre la necessità di contrastare la privatizzazione strisciante considerando che l’emergenza Covid ha evidenziato che il Sistema stesso non ha più tre gambe (pubblica, privata e integrativa) ma una colonna portante insostituibile rappresentata dalla sanità pubblica.”
Nell’ambito delle diverse visioni tutti i candidati, moderati dai vice segretari di Anaao Assomed Marche Roberto Gobbato e Daniele Fumelli. hanno trovato punti convergenza intorno alla richiesta che il prossimo Governatore non tenga per sé la delega alla Salute, al ritorno ad investire per implementare gli organici di personale e per creare strutture di assistenza nuove ed efficienti, per garantire un’interlocuzione costante con i medici e personale sanitario.
Nel merito, Francesco Acquaroli (Coalizione di Centro-Destra) ha posto l’accento «sulla necessità di riscrivere il piano socio-sanitario intervenendo sulla prevenzione e rimettendo al centro delle scelte il merito e le competenze», mentre Maurizio Mangialardi, Coalizione Centro-Sinistra ha spiegato: «l’utilità di un confronto con una platea competente e qualificata. Il 6,4% del Pil destinato alla sanità non è sufficiente perché se in via ordinaria siamo in apnea, in via straordinaria siamo impotenti. Dobbiamo modificare il decreto 70 e utilizzare le risorse del Mes destinandoli alla sanità e farlo in maniera vincolata». Mangialardi ha anche assicurato che nella giunta a sui guida l’Assessore alla Salute sarebbe un soggetto diverso rispetto a quello della legislatura precedente pure senza citare Luca Ceriscioli.
Dal canto suo Gianmario Mercorelli, Movimento Cinque Stelle ha definito la «sanità pubblica come un bel pezzo di carne su cui centro sinistra e centro destra si sono sempre fiondati. Quello che vorrei vedere – ha proseguito- è un medico che abbia la libertà di pensare alla cura senza altri condizionamenti. La privatizzazione è un grande problema che fa parte di un disegno nazionale per spostare l’opinione pubblica verso la sanità privata senza ricordare che il privato è pagato poi dal pubblico. Interi settori sono stati demandati al privato come ad esempio la riabilitazione«.
Al confronto hanno partecipato anche Sabrina Banzato di Vox Italia Marche , Alessandra Contigiani, Riconquistare l’Italia , Anna Rita Iannetti del Movimento tre V , Roberto Mancini- Dipenda Da Noi , Fabio Pasquinelli, Partito Comunista Italiano.