Macerata 18 settembre. – Sono stati tanti i cittadini che, pur nel rispetto delle norme anti Covid, hanno voluto prendere parte alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale di Maurizio Mangialardi, candidato presidenza della Regione per il centrosinistra e Narciso Ricotta, candidato sindaco svoltasi a Macerata, in piazza Vittorio Veneto. Un appuntamento a cui non ha voluto mancare il segretario nazionale dei dem Nicola Zingaretti, tornato nelle Marche per far sentire la vicinanza del partito alle donne e agli uomini del centrosinistra, candidati, dirigenti e semplici militanti.
“Con il voto di domenica e lunedì – ha detto Mangialardi – si decide chi governerà le Marche nei prossimi 5 anni, e la scelta, tutti ne devono essere consapevoli, è tra Mangialardi e Acquaroli, tra due visioni radicalmente opposte circa il futuro della nostra regione: da un lato il progetto del centrosinistra, chiaro, concreto, pronto a essere attuato per rivoluzionare la sanità, imprimere un’accelerazione alla Ricostruzione post sisma, sanare i ritardi infrastrutturali che affliggono la nostra regione e farla uscire dalla crisi economica che la attanaglia; dall’altro – sostiene il candidato del centrosinistra- la grande ammucchiata della destra sovranista, populista, nostalgica e antieuropeista, pronta a privatizzare la nostra sanità sulla scia dei modelli di Lombardia e Veneto. Io non ho dubbi sul fatto che gli elettori marchigiani sapranno compiere la scelta giusta per il loro domani e per quello dei loro figli”.
“L’unico voto utile per il futuro delle Marche – ha affermato dal canto suo Zingaretti – è quello a Maurizio Mangialardi, un amministratore capace, competente e innamorato di questo splendido territorio. Non posso credere che la cultura democratica e progressista delle marchigiane e dei marchigiani ceda alle sirene del sovranismo e del populismo di questa destra nostalgica”.
Mangialardi ha poi ricordato il lavoro svolto in questi mesi per mettere a punto la programmazione riguardante gli interventi da realizzare con il Recovery Fund: “Le risorse stanziate dall’Unione Europea pongono anche le Marche di fronte a una possibile svolta storica, perché dei 209 miliardi che arriveranno in Italia, almeno 8 potrebbero essere destinati alle Marche. Questi saranno utilizzati per sanità, infrastrutture, ricostruzione post sisma, sostegno alle imprese agricole e industriali, occupazione, e in particolare occupazione giovanile, digitalizzazione, innovazione e ambiente. Ma occorre fare programmazione e garantire una scelta europeista”.