Tolentino (Mc) 18 sett.- “Domenica e lunedì i marchigiani avranno la possibilità di scegliere con il loro voto non solo chi li governerà per i prossimi 5 anni, ma anche chi, dall’opposizione, avrà il compito di vigilare sull’operato dell’amministrazione regionale.
In epoca di sondaggi e con una brutta legge elettorale che premia le ammucchiate di convenienza rispetto a chi ha un progetto chiaro e tiene la schiena dritta, è l’ultimo principio democratico che ci resta: si vota per scegliere il governo ma si vota anche per l’opposizione. In due parole: voto utile”.
E’ quanto dichiara a poche ore dal voto decisivo per Palazzo Rafaello, il candidato presidente della Regione peril Movimento 5Stelle, Gianni Mercorelli. E’ la prima volta che accade che un candidato alla presidenza ipotizza, alla vigilia delle elezioni – dandogli quasi lo stesso peso della vittoria, anche la propria sconfitta.
“Se vinceremo – spiega Mercorelli – i nostri concittadini potranno star certi che realizzeremo alla lettera il nostro programma, fatto di sanità pubblica, rilancio economico e modernizzazione inclusiva. Se perderemo, staremo all’opposizione come nessun altro sa fare: vigili, attenti, attivi, sinceri. “
Eppoi sottolinea il concetto che sembra quasi prefigurare un mancato successo : “Forse siamo più bravi all’opposizione che al governo, dobbiamo ammetterlo, perché per governare ‘in coalizione’ devi essere molto portato per quel gioco sporco che non ci appartiene. Siamo scarsi nei giochetti politici – aggiunge : alla gara per le nomine arriviamo sempre ultimi. Succede perchè noi selezioniamo i curricula dal mucchio di quelli bravi, gli altri da quello dei fedelissimi. E ci vuol più tempo a capire se uno è bravo rispetto a quanto ne occorra per stabilire se uno è nato servo.
Oggi vi chiedo di votare per me: io non vi tradirò, io non vi mentirò, io non avvantaggerò i miei amici perchè non ne sono capace, come non stato capace di avvantaggiare me stesso quando mi hanno offerto una comoda poltrona all’ombra di un ricatto.
Mi chiamo Gian Mario Mercorelli e forse non vincerò queste elezioni, ma martedì resterò quello che sono: un padre terremotato di Tolentino, con la schiena dritta e molte più idee che capelli in testa”.