Le donne del “Popolo della Famiglia” di Ascoli-San Benedetto esprimono “profondo dissenso” in merito alla gestione del convegno su “Maternità, paternità, una scelta possibile” svoltosi sabato scorso presso il Palazzo dei Capitani di Ascoli, in quanto non è stata rispettata la pluralità di opinioni sul tema proposto. L’iniziativa era indirizzata anche a studenti di scuola superiore in alternanza scuola lavoro.
” Il convegno – sostengono le rappresentanti del Movimento che ha partecipato anche ultime elezioni- aveva il patrocinio del comune di Ascoli Piceno, di San Benedetto del Tronto , della Provincia di Ascoli Piceno e della Commissione Pari opportunità di Ascoli Piceno. Quali pari opportunità sono state garantite? Denunciamo la clamorosa assenza tra tutti i relatori intervenuti della voce di chi si occupa dell’accoglienza alla vita.Tra gli altri è stata data voce all’AIED ( Associazione Italiana per l’Educazione Demografica) e all’associazione “Luca Coscioni” mentre non è stata data opportunità ai CAV (Centri d’Accoglienza alla Vita) né ai Centri Famiglia che altresì operano attivamente nel territorio di esprimere una visione diametralmente opposta di maternità responsabile e reale accompagnamento alla vita.” Secondo le donne del Popolo della Famigla , poi “forte è stata la discriminazione verso chi ha un approccio diverso al tema sviluppato. Siamo rammaricate che in una nazione che sta letteralmente sparendo dato il drammatico calo demografico , agli adolescenti presenti per un progetto scolastico venga proposta come soluzione e grande conquista di libertà l’acquisto di pillole anti annidatorie ( così dette del giorno dopo – pericolose anche per la salute delle donne e delle ragazzine che le assumono) addirittura via internet. Inoltre nessuna parola sui profondi traumi psicologici delle donne nel dopo aborto. Il tutto senza neppure il contraddittorio di chi ha una proposta concreta diversa alla via dell’aborto attuato nelle sue varie forme.”