La sinistra perde solo nelle Marche

Ascoli Piceno 21 settembre. Il centrosinistra perde le elezioni regionali solo nelle Marche. E’ uno dei dati politici più importanti emersi dalle votazioni di ieri ed oggi, su scala nazionale. Mentre in Toscana, Campania e perfino in Puglia l’area progressista – anche senza i Cinquestelle – conferma il governatore o la guida della Regione , nelle Marche la debacle del candidato Mangialardi e dei partiti che lo appoggiavano è stata clamorosa. Alle 20,20 quando scriviamo il distacco tra Francesco Acquaroli e l’ex sindaco di Senigallia è del 14 % : 49% contro il 35%. Una distanza che, a meno di improbabili sorprese delle prossime ore, non crediamo possa essere colmata. Dunque dopo 25 anni il governo della regione passa alla destra, con Fratelli d’Italia che come partito tallona ormai la Lega ( 18% contro il 20%). Di chi la responsabilità della sconfitta del centrosinistra ? Della mancata alleanza ‘ ufficiale’ con i grillini ? Delle divisioni interne allo schieramento o al Pd ? Del candidato scelto in maniera rocambolesca e non certo compatta, prima e dopo il Covid ? Non sappiamo rispondere a queste domande, e forse ci vorrà un’analisi più approfondita del voto su base territoriale per capire come sono andate le cose. Ma di certo per tutti gli osservatori e gli addetti ai lavori l’esito delle elezioni 2020 non è stato una sorpresa. Forse solo le dimensioni dell’insuccesso di Mangialardi erano così inattese e pesanti, per gli sconfitti. Ora una classe politica intera, che non ha affrontato le grandi problematiche presenti nelle Marche da ormai 15 anni – a cominciare dall’occupazione dilagante in molte zone per finire con la mancata ricostruzione post-sisma – dovrà essere sostituita, per cercare di guardare alle prossime elezioni con rinnovata fiducia.

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