Sconfitta in Regione, partita la resa dei conti nel Pd

Ancona 21 settembre.- E’ ancora in corso lo spoglio elettorale per le Regionali di ieri ed oggi – anche se il risultato sembra ormai scontato con la vittoria del centrodestra – ma già si è aperta la resa dei conti nel Partito Democratico. Ad attaccare è quella persona e apprezzata dirigente che forse ha subito il maggiore sgambetto in termini politici, sulla strada per le candidature alla presidenza dell’ente. Stiamo parlando della sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli che era lanciatissima verso una possibile leadership del Pd e del centrosinistra per Palazzo Raffaello. Ma che dovette tirarsi indietro per l’improvvisa deflagrazione dello scandalo di un dipendente comunale scoperto ad avere rapporti sospetti con imprese edili. E  questo pochi mesi prima dell’avvio ufficiale della campagna elettorale .

La Mancinelli, che era stata premiata come “sindaco del mondo” a livello internazionale e che proprio nei giorni dell’avvio dell’inchiesta giudiziaria si apprestava a presentare il suo libro sul “Buon governo”, pubblica stasera su facebook una dura nota contro le scelte fatte dal suo partito : “I risultati ci stanno dicendo che il centrosinistra vince – scrive la sindaca – dove concorrono almeno due dei tre seguenti fattori essenziali: un governo regionale percepito come efficiente e vicino alle persone, un radicamento politico e sociale nel territorio ancora forte, un candidato presidente dalla personalità forte e riconosciuta e perciò capace di attrarre consensi rilevanti anche fuori del tradizionale perimetro del centro sinistra. Nelle Marche non c’era nessuno di questi 3 ingredienti e abbiamo perso.”

Eppoi prosegue, per chiarire la sua posizione e cominciare a guardare avanti : “Anche il complessivo dato nazionale, pur moderatamente positivo, non cancella l’esigenza urgente di una radicale rigenerazione dell’intero campo progressista, per rimettersi in sintonia con i bisogni e le domande del Paese reale.”

Insomma, avete voluto Mangialardi e avete perso in maniera pesante. Adesso fatevi da parte e lasciate lavorare quelli che sono più capaci di voi e “in sintonia con i bisogni della gente”. E’ urgente una radicale rigenerazione. Chissà se dopo una sconfitta storica per l’area democratica come quella maturata oggi – Acquaroli viaggia con un vantaggio di 10-12 punti percentuali su Mangialardi – il messaggio verrà recepito.

 

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