Ogni anno e mezzo la dimensione dei dati scambiati sul Web raddoppia. L’informazione prodotta nel mondo e registrata su supporto digitale è passata dal 25% del 2000 al 98% del 2013 . Tutti i servizi che fanno un uso intenso dei tali dati occuperanno nel prossimo futuro il 70% del mercato del lavoro con una crescita dell’offerta che almeno fino al 2020 viene stimata nel 20% all’anno. Bastano questi elementi per capire l’importanza dei Big Data e le dimensioni dello sviluppo di tale fenomeno, su scala globale. E quindi, per qualunque territorio – Marche comprese, possedere le competenze per scegliere le fonti da cui poter estrarre le informazioni di interesse con l’obiettivo erogare servizi innovativi, di migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità può diventare un importante volano di rilancio sociale ed economico.
A questi scopi risponde il Corso di Perfezionamento in Big Data Engineering promosso dall’Università Politecnica delle Marche ad Ancona. “ L’ obiettivo – spiega l’Ateneo – è quello di fornire agli studenti della Laurea Magistrale, a coloro che operando in aziende o in enti pubblici ed hanno la responsabilità di prendere delle decisioni, nonché a tutti coloro che si sentono attratti da una disciplina innovativa come può essere la Big Data Analytics, un background culturale che consenta di comprendere tutti questi fenomeni, le loro potenzialità, nonché gli strumenti per poterli applicare nei contesti piu diversi : dall’informativa all’economia, dalla medicina alle scienze naturali. “ Perché, come scrive Geoffrey Moore, autore ed esperto del settore, “senza l’analisi dei big data, le aziende sono cieche e sorde, e vagano sul web come cervi in autostrada” . Mentre se “ l’informazione è l’olio del 21° secolo, l’analisi è il suo motore a combustione” , citando Peter Sondergaard, vicepresidente di Gartner. Il Corso di perfezionamento in Big Data Engineering è stato presentato oggi da Sauro Longhi, Rettore Univpm, Domenico Ursino coordinatore del corso, Dora De Mutiis Direttore Federazione degli Ordini degli Ingegneri, Marco Mancini e Rita Grunspan dell’Ordine degli Ingegneri di Ancona.