Sisma, l’ultima promessa per la ricostruzione : 5 miliardi

Pesaro 14 ottobre.- L’ultima promessa per la ricostruzone post-sisma. Un piano da 5 miliardi di euro per le zone colpite dal terremoto in vista del Recovery Fund. E’ quello annunciato da Alessia Morani, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico, insieme al commissario Giovanni Legnini, al dottor Fabrizio Curcio e a una squadra di esperti.

“Ci siamo messi immediatamente al lavoro – spiega Morani in una nota – per presentare un progetto per le aree del sisma. La proposta progettuale per le zone del terremoto deriva da una precisa idea di fondo, che trova sintesi nel titolo stesso del macro progetto, ossia ricostruzione sicura, sostenibile e connessa.  Con queste

misure, che sono gia’ dettagliate in 5 schede progettuali, e che richiedono investimenti per quasi 5 miliardi di euro, vogliamo
riattivare i territori, partendo dalla valorizzazione dell’identita’ e delle specificita’ locali, dal rafforzamento nei
territori delle infrastrutture sociali, formative ed economiche e dal potenziamento delle reti tecnologiche e dei trasporti”.
Per la pesarese Morani, “ricostruire non significa il ritorno alla situazione pre sisma ma significa creare le condizioni per la ripresa di un cammino che dalla messa in sicurezza del territorio produca nuove opportunita’ e valorizzi le potenzialita’ locali attraverso
infrastrutture e interventi innovativi. Questo progetto mira a innescare un nuovo modello per lo sviluppo dell’Appennino
centrale: il fine e’ quello di promuovere attraverso il ricorso al Recovery Fund investimenti ed interventi in grado di
determinare le condizioni per rimanere, per abitare, per trasferirsi, per lavorare”.

Gli interventi sono quindi rivolti in primo luogo ad alimentare le condizioni economiche e
sociali necessarie a contrastare un fenomeno di spopolamento che e’ stato accelerato ed aggravato dalle vicende del sisma e a
favorire lo sviluppo dell’imprenditorialita’, dell’agricoltura, della ricettivita’ turistica. Le linee
progettuali del Piano saranno condivise con i Presidenti delle regioni e delle Anci colpite dai terremoti.

C’è da augurarsi che questa ultima promessa almeno, venga mantenuta. Ma bisogna ricordare che il Ricovery Fund in ambito europeo non è stato ancora neppure approvato, per le divergenze tra gli Stati membri. E per quanto riguarda il sisma, già da 4 anni erano stati annunciati mirabolanti investimenti per miliardi di euro, dalla Commissione europea, dal Parlamento di Strasburgo, da quello di Roma e a scendere, che poi non si sono realizzati.

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