“Nella giornata di mercoledì scorso il comunicato della Corte dei Conti ha certificato quanto la Lega denuncia da tempo: la spesa per la prima accoglienza dei richiedenti asilo è ormai fuori controllo, ed il sistema non può più reggere”.
A dichiararlo è il Senatore Paolo Arrigoni, Commissario della Lega nelle Marche e già componente del Comitato Schengen per la vigilanza sull’immigrazione. Arrigoni commenta la deliberazione del 7 marzo scorso della Corte dei Conti sulla “prima accoglienza” nel quadriennio 2013 – 2016.
“Senza considerare i costi indiretti, nel 2016 il Fondo nazionale per le politiche e i servizi d’asilo, gestito dal Ministero dell’Interno, ha registrato un impegno finanziario di 1,7 miliardi di euro per l’accoglienza degli immigrati sul territorio italiano! Inoltre per il nostro Paese il costo delle mancate ricollocazioni di migranti negli altri stati europei, al 15 ottobre 2017, ammonta a non meno di 762,5 milioni”, spiega il Senatore della Lega citando ancora la Corte dei Conti. “Per quanto riguarda l’Unione Europea, nel 2016, il suo contributo è stato di appena 46,8 milioni di euro ed ha rappresentato soltanto il 2,7% degli oneri gravanti sul bilancio dello Stato e dunque sugli italiani!”
“Che la situazione sia allarmante lo certificano i numeri: ad esempio nel 2016 delle circa 91mila richieste esaminate sulle 123.600 presentate ben il 56% è stato respinto!”
“La maggior parte dei “profughi” come la Lega ha sempre sostenuto, altro non sono che migranti economici!” afferma Arrigoni. “Ma c’è di più: soltanto al 13% delle persone che hanno visto accolta la loro domanda è stato riconosciuto lo status di rifugiato, per gli altri si parla di protezione sussidiaria e umanitaria, condizione quest’ultima introdotta in Italia dal governo Prodi nel 2008 e che non ha corrispondenze negli altri paesi europei. I clandestini che invece non hanno ottenuto alcuna forma di protezione diventano sostanzialmente irregolari”. Per Arrigoni “questo quadro desolante descritto dalla Corte dei Conti rivela non solo una gestione sbagliata delle politiche migratorie da parte dei governi PD che si sono succeduti in questi anni ma anche un disordine contabile grazie al quale hanno potuto banchettare e fare business in molti. Occorre rimediare al più presto con maggiore rigore e celerità nell’esame delle domande d’asilo, con la precisa osservanza delle regole e con procedure più severe di vigilanza sulle attività dei privati destinatari dei contributi pubblici”.