Jesi (An) 12 novembre.- Strani fatti legati alla presunta emergenza per il coronavirus sono accaduti nelle ultime ore nelle Marche. Il primo conferma la poca affidabilità dei tamponi che vengono praticati ormai a livello di massa, grazie anche a sempre più numerosi e spaventati cittadini che corrono a fare i test al minimo sintomo di raffreddore o tosse ( anziani soprattutto).
Parliamo del caso di Valentino Rossi, il pluricampione del mondo di motociclismo che dopo un periodo di quarantena scalpitava e giustamente, per tornare a correre ( nonostante l’età). Bene : un primo tampone da lui fatto avrebbe dato esito positivo, ma il secondo invece negativo. Per finire in serata, secondo l’Ansa finalmente il team del campione di Tavullia (Pesaro) avrebbe dato comunicazione ufficiale che il terzo tampone sarebbe risultato ancora negativo. Meno male ! Cosi Rossi può tornare in pista, in Spagna e siamo tutti contenti. Fare commenti su questo tipo di metodologia sanitaria e “scientifica” – che si ripete anche nel calcio e in altri sport , sarebbe superfluo.
Il secondo episodio strano che vogliamo citare è quello di un docente di una scuola di Jesi che avrebbe scritto su facebook – udite, udite ! – che “non c’è alcuna emergenza sanitaria, che la tv racconta solo sciocchezze e che molte persone muoiono di tumore ma le morti vengono classificate come decessi per covid”. Insomma, ne più ne meno quello che molti virologi ed esperti del settore dicono da tempo, anche se non vengono mai invitati in tv o sui grandi giornali. Eppure questa dichiarazione, alla quale se ne sarebbe aggiunta un’altra “poco allineata” sui vaccini, ha provocato un putiferio. Con la conseguenza che il dirigente scolastico dell’istituto jesino in questione si appresterebbe a prendere provvedimenti nei confronti dello “scalmanato” professore.
E’ evidente ormai che in Italia non c’è neppure più libertà di pensiero e di parola, e bollare come negazionista qualcuno che si permette solo di esprimere dubbi sull’evoluzione dei fatti, è come dargli del terrorista.
Intanto oggi il Servizio sanitario della Regione, nel consueto bollettino quotidiano dell’Osservatorio epidemiologico, annuncia che ci sarebbero stati altri 11 morti nelle Marche. Ma non dice se questi decessi siano correlati al covid o ad altre patologie pregresse dei pazienti. Forse sarebbe il caso di essere più chiari.