Uil Marche : “Meno infortuni ma più morti sul lavoro”

Ascoli Piceno.- Diminuiscono gli infortuni sul lavoro nelle Marche ma aumentano i morti. Nel 2020 sono stati denunciati 15.714 infortuni, 3.297 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-17%). Il territorio che presenta la minor riduzione d’infortuni è quello di Pesaro (-15%), seguito da Fermo e Macerata (-16%), Ancona (-19%) e Ascoli Piceno (-21%). Oltre 9.000 infortuni sono di uomini il resto donne, e predominano gli infortuni di lavoratori italiani.  Pesante è il bilancio degli infortuni mortali poiché si passa da 33 morti del 2019 a 46 del 2020 con un incremento in valore assoluto di 13 casi. Lo rende noto la Uil.

“Certamente la diminuzione degli infortuni è importante – spiega Guido Bianchini, esperto della sicurezza della Uil Ascoli – ma viziata dalle problematiche che hanno gravato sullo scorso anno ovvero effetti pandemia, riduzione attività, ore lavorate e occupazione, massiccio ricorso alla CIG e allo smart working.L’aumento delle morti bianche evidenzia come l’effetto tra pandemia, crisi economica e pressione sulla riduzione dei controlli (che vanno implementati) ha effetti sulla sicurezza sul lavoro e un’implementazione di carichi e ritmi di lavoro.”

Nella regione in diminuzione, del 19%, anche le denunce per malattie professionali con una punta del 31% nella provincia di Ancona e del 26% nell’ascolano. Per gli uomini si registra un doppio dei casi rispetto alle donne.

“Tutti i numeri ricordati – continua Bianchini- evidenziano la necessità di una grande attenzione nell’applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e dei protocolli pro COVID.  Protocolli da verificare e implementare anche attraverso la contrattazione che deve orientarsi anche nel controllo dell’organizzazione del lavoro. Solo con aziende sane e sicure- conclude l’esperto -con il coinvolgimento delle istituzioni e parti sociali possiamo, con adeguata formazione, con un lavoro di qualità possiamo battere questi drammatici dati.”

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