Nelle Marche 7 pensionati su 10 percepiscono un assegno inferiore ai 750 euro al mese, un importo che non consente loro di superare la soglia di povertà. E’ quanto emerge dai dati INPS 2018, elaborati dall’ Ires Cgil. Si tratta di 374 mila prestazioni pensionistiche, pari al 67,8% del totale, con una percentuale però che per le donne arriva fino all’81,9%.
Nel complesso nella regione sono 552 mila le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’INPS di cui 297 mila pensioni di vecchiaia (pari al 53,7% del totale), 39 mila pensioni di invalidità (7,1%), 119 mila pensioni ai superstiti (21,6%), 15 mila pensioni/assegni sociali (2,8%) e 81 mila prestazioni a invalidi civili (14,8%).
Negli ultimi 5 anni, il numero delle pensioni erogate nelle Marche è diminuito del 3,8%, pari a circa 22 mila prestazioni in meno, mentre nello stesso periodo si è notevolmente innalzata l’età media dei pensionati. Ciò è particolarmente evidente per l’età di coloro che sono stati lavoratori dipendenti: dal 2013 ad oggi, i pensionati con meno di 65 anni di età sono passati dal 15,8% al 10,2% del totale, mentre coloro che hanno oltre 80 anni sono passati dal 31,5% al 38,0%. Quanto all’importo medio delle pensioni , esso si attesta a 741 euro , con valori medi che variano dai 953 euro medi delle pensioni di vecchiaia ai 414 euro delle pensioni e assegni sociali.
Significativa è anche la differenza tra uomini e donne: se i primi percepiscono nelle Marche 1.183 euro, le donne arrivano a 683 ovvero mediamente 500 euro in meno ogni mese; una differenza che per le pensionate ex lavoratrici dipendenti arriva a -603 euro mensili.
Osservano Daniela Barbaresi, Segretaria generale Cgil Marche e Elio Cerri, Segretario generale Spi Cgil Marche: “i dati dell’INPS evidenziano come le diseguaglianze tra uomini e donne presenti nel mercato del lavoro si riflettano anche nella pensione; emerge, poi, la condizione di difficoltà di migliaia di pensionati marchigiani che, dopo una vita di lavoro, sono costretti a fare i conti con pensioni troppo basse, e come le riforme che si sono succedute negli anni abbiano pesantemente penalizzato tanti lavoratori nell’accesso alla pensione”.
Da ricordare che nel 2017, sono state liquidate 33 mila nuove pensioni di cui 10 mila pensioni di vecchiaia (4 mila pensioni di vecchiaia di lavoratori dipendenti).