Ascoli.- Il Festival di Sanremo dell’era covid sta sollevando un vespaio di polemiche. Soprattutto sui social moltissimi cittadini criticano vivacemente le scelte fatte dall’organizzazione e dalla politica per far svolgere la manifestazione anche quest’anno, a partire dal 2 marzo.
Nel mirino i compensi stellari – come sempre, come se non fosse accaduto nulla – per pochi giorni di lavoro a conduttori, ospiti e starlette varie. E tutto ciò mentre mezza Italia è in grande sofferenza per l’impatto delle restrizioni che dovrebbero arginare – si presume.. – la diffusione del coronavirus tra la popolazione, mentre i milioni di vaccini annunciati nello scorso dicembre non arrivano.
Feroci discussioni stanno anche moltiplicandosi per il fatto che pur essendo la Liguria in zona arancione, ristoranti e attività di servizio per gli addetti ai lavori del festival resteranno aperti. Insomma, c’è sempre qualcuno più amico dell’altro in Italia, e il concorso canoro più antico d’Italia – anche se senza pubblico – non fa eccezione. Anche perchè tutti potranno far finta che vada tutto bene, davanti allo schermo tv..
In questo clima, tra il surreale e il tragico ( solo per una parte della popolazione, mentre l’altra ha continuato a godere di stipendi sicuri e di privilegi come prima del covid .. ) il musicista e produttore ascolano Dario Faini, in arte Dardust sbarcherà all’evento di quest’anno con ben 5 brani firmati con altri o prodotti.
La collaborazione sarà con Francesco Renga, Noemi, Madame, Irama e il gruppo “La Rappresentante di Lista” . Ne da lui ne dal suo entourage è venuta la minima anticipazione sul contenuto delle canzoni proposte. C’è da sperare che siano all’altezza della storia della musica popolare italiana. Perchè quella del successo di Mahmood, nel 2019 ha fatto storcere il naso a molti spettatori e non solo. Non trovandone legami con la gloriosa tradizione della nostra arte canora.
Nella foto: Dario Faini al centro, con l’ex sindaco di Ascoli Guido Castelli e la band de La Rua