Ascoli Piceno.- D’improvviso sono tutti d’accordo con il progetto della ferrovia tra Ascoli e Roma. Miracoli del covid ! Ha cominciato pochi giorni fa il sindaco Marco Fioravanti che ha annunciato di aver scritto una lettera al Ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, per perorare la causa naturalmente con i fondi europei, prossimi venturi.
Prosegue ora Confindustria, che si dice addirittura “da sempre favorevole”. C’è da domandarsi in tutti questi anni, nei quali Italia Nostra e pochi altri sognatori o donchisciotte sostenevano l’opera – peraltro già prevista nel 1903 e poi abbandonata – amministratori pubblici e categorie produttive dove erano ?
La ferrovia nel tratto appenninico tra Antrodoco (Rieti) e Ascoli, circa 75 km, è stata sempre ignorata dalla maggioranza delle forze sociali e politiche. Si riteneva probabilmente che fosse un progetto irrealizzabile, troppo costoso o forse non se n’è fatto mai nulla perchè piccoli ma potenti interessi locali l’hanno sempre ostacolata ? Nessuno lo sa. Sta di fatto che ora anche gli industriali si dichiarano apertamente a favore del progetto, peraltro ancora da definire ( costi previsti : almeno 800 milioni di euro).
“Confindustria Centro Adriatico è favorevole, da sempre, alla ferrovia dei due mari. Non lo dico solo io – dichiara lapidario il Presidente Simone Mariani – ma lo sostiene la storia della nostra Associazione che ripercorro citando solo alcune delle tappe in cui abbiamo sostenuto, anche con forza, la necessità di questa infrastruttura.”
Anno 1948, le principali istituzioni delle province di Ascoli Piceno, Roma e Rieti tra cui Confindustria si incontrano per definire l’ammodernamento della Salaria e in quell’occasione, sottolineano gli industriali di Ascoli “ribadirono l’importanza strategica di una ferrovia tra i due mari per contrastare lo spopolamento delle aree interne.”
Anno 1981, 6 novembre, nella tavola rotonda organizzata dall’allora Assindustria di Ascoli Piceno, alla presenza del Ministro Franco Nicolazzi, si discusse ampiamente del rilancio dell’edilizia e la linea ferroviaria, specialmente nella cena che ne seguì presso l’Hotel Villa Pigna del presidente Costantino Rozzi, fu uno dei temi che suscitò particolare attenzione e interesse tra i presenti.
“Anno 1987, il 29 maggio – prosegue Mariani- in un convegno sempre presso la sede di Confindustria e in cui ospitammo l’allora Ministro Francesco Merloni, ribadimmo tale necessità nella presentazione di un’indagine del tempo sulle infrastrutture.”
Negli anni in tanti hanno cercato di portare ulteriori contributi, con vari incontri, proposte di legge e di finanziamento, fino ad una prima ricostruzione storica abbastanza completa nel 1993 ad opera dell’allora Presidente della Provincia, nonché ex Presidente di Confindustria Marche, Federico Vitali.
“Rispetto a tanto impegno già profuso in questo ampio lasso di tempo – conclude il Presidente Mariani – e ormai a 150 anni dalla stesura del primo progetto datato 1871, credo che sia indispensabile accantonare campanilismi e questioni secondarie. Cercando di portare il mio piccolo contributo all’enorme lista di chi mi ha preceduto, solo pochi mesi fa scrissi al Ministro De Micheli segnalando questa situazione insieme alla necessità di ammodernare dorsale adriatica ormai al collasso. Pertanto ho deciso, nell’attesa di potermi confrontare ancora, di raccogliere l’ennesimo invito a sostenere tale causa girandolo a mia volta a tutta la categoria degli imprenditori. Recentemente – aggiunge Mariani – ho anche scoperto che esiste una petizione sul sito change.org per la ferrovia ed è online da oltre 3 anni per raccogliere 7.500 firme. Oggi l’ho firmata e visto che mancano poche decine di firme per l’obiettivo l’ho condivisa con amici e conoscenti sperando che altri facciano altrettanto poiché credo sia un dovere morale sottoscriverla.”