Ancona.- Taglio del nastro al parco di Villa Salvati, a Pianello Vallesina. Alla presenza di autorià e una delegazione di studenti e professori dell’Istituto Cuppari Salvati, si è svolta la cerimonia per la conclusione dei lavori di recupero del parco a cura della Provincia di Ancona.
“Con i lavori di recupero – spiega il presidente Luigi Cerioni- l’intento perseguito dalla Provincia è stato duplice: salvaguardare il Parco ma anche consentire alla scuola di fruire di spazi fondamentali per l’attività didattica, nella convinzione che questa scuola, Istituto Professionale Agrario Salvati, debba essere sostenuta e valorizzata perché l’agricoltura è un settore vitale e strategico per il nostro territorio. La scuola si trova inoltre al centro di un’area a vocazione agricola: questo sta anche a testimoniare la lungimiranza di Serafino Salvati. Quello di oggi è un momento di ripartenza in cui si guarda anche verso nuove progettualità da portare avanti per dare, come istituizioni, le giuste opportunità agli studenti”.
Il percorso dell’intervento di recupero, durato due anni, è nato inizialemnte dalla pura esigenza di mettere in sicurezza l’area dalle ripetute e improvvise cadute di rami sotto l’effetto del vento (particolarmente forte nella zona), il progetto si è poi evoluto puntando oltre: al recupero e alla valorizzazione del Parco storico, oggetto di tutela del Ministero dei Beni e Attività Culturali e con i Tigli del Viale censiti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali tra gli Alberi Monumentali d’Italia.
Dopo aver condotto uno studio agronomico sullo stato di salute e stabilità degli alberi che ha portato all’abbattimento di pochi esemplari risultati pericolosi, i forti venti del febbraio 2020 hanno evidenziato che nonostante le piante rimaste fossero sane costituivano comunque un pericolo a causa della loro considerevole altezza.Questa situazione risultava ancor più grave vista la presenza all’interno del parco di una scuola, l’Istituto Professionale Agrario “Salvati” nato in questa sede per volere dello stesso Serafino Salvati che con lascito testamentario donò la villa e i terreni affinché venissero usati per far nascere una scuola pratica di agricoltura.