Linfomi, ad Ancona ci si potrà curare con la terapia genica CAR-T

Ancona.- La Regione Marche è una delle prime in Italia ad approvare la terapia CAR-T contro i linfomi. Lo rende noto la Fondazione Lorenzo Farinelli, che parla di “ un grande traguardo che aumenta le possibilità di sopravvivenza dal 5 al 50% nei pazienti che purtroppo devono affrontare questa malattia”. La Fondazione intitolata al giovane medico affetto dal linfoma Non-Hodgkin che morì nel febbraio 2019,  ringrazia la Clinica di Ematologia di Torrette-Ancona.

Le “CAR-T” (acronimo dall’inglese “Chimeric Antigen Receptor T cell therapies” ovvero “Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico per antigene”) sono nuove terapie personalizzate contro il cancro che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali (immunoterapie). Esse rientrano tra le cosiddette terapie avanzate, frutto dei progressi scientifici nel campo della biotecnologia cellulare e molecolare.

“Sono più nello specifico – si legge in una nota della Fondazione Farinelli- terapie geniche, poichè agiscono attraverso l’inserzione di materiale genetico all’interno delle cellule dell’organismo umano. Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie (i linfociti T), che vengono estratte da un campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio (“ingegnerizzate”) per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia. La tecnologia CAR-T, altamente innovativa, è stata inizialmente sviluppata dall’Università della Pennsylvania. Il primo trattamento è stato somministrato nel 2012 negli Stati Uniti a una bambina di 7 anni che non rispondeva alle terapie classiche. Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni per altre indicazioni terapeutiche.”

Le terapie CAR-T rappresentano la prima forma di terapia genica approvata per il trattamento della leucemia linfoblastica B e di alcune forme aggressive di linfoma non-Hodgkin.

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