Valorizzare il patrimonio immateriale : accordo Politecnica Marche con Ministero della Cultura

Ancona  – È stato firmato per la prima volta il protocollo d’intesa tra l’Università Politecnica delle Marche e l’Istituto Centrale per Il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura ponendo le basi per una collaborazione sulla digitalizzazione valorizzazione del patrimonio culturale.

L’Istituto, in collaborazione con il Servizio VI della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, è impegnato in attività di tutela e valorizzazione del tesoro demoetnoantropologico e del patrimonio culturale immateriale, tra cui la documentazione e la salvaguardia delle rievocazioni storiche. L’ateneo dorico svolge, attraverso più dipartimenti e strutture di ricerca, da diversi anni, attività specifica nel campo della digitalizzazione di questa ricchezza storica.

Secondo quanto stabilito dall’Unesco il patrimonio culturale non è dato esclusivamente da monumenti e oggetti d’arte. Le tradizioni trasmesse dai nostri antenati come il linguaggio, le arti dello spettacolo, ma anche i riti e le feste sono anch’essi patrimonio culturale. La conservazione delle identità territoriali e delle radici culturali delle comunità locali è fondamentale per lo sviluppo sociale, per il rilancio del territorio e per la formazione di una memoria storica da tramandare di generazione in generazione.

Nelle Marche si contano circa 56 musei demoetnoantropologici distribuiti in maniera omogenea tra le province di Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Tra questi se ne contano alcuni che non riguardano specificatamente la cultura locale, ma conservano collezioni di oggetti provenienti da altri paesi del mondo.

“Con questo accordo, oltre al dialogo costruttivo tra enti – afferma il Prof. Gian Luca Gregori Rettore Università Politecnica delle Marche – si danno nuove opportunità a studentesse, studenti, ricercatrici e ricercatori; saranno avviate attività di acquisizione, ricerca e divulgazione del patrimonio immateriale, per una strategia complessiva che ha come obiettivo la valorizzazione dei territori, per renderli ancora più competitivi. La ricerca diventa ancora una volta patrimonio collettivo; su questo aspetto l’Università Politecnica delle Marche ha ottenuto ottimi risultati: secondo il QS Ranking, che valuta le migliori università nel mondo, siamo al 290° posto per impatto della ricerca e tra i mille migliori atenei al mondo nella classifica generale”.

Dichiara il Prof. Leandro Ventura Direttore ad interim dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale: “L’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale svolge normalmente la sua attività di supporto alle comunità, ai territori, alle Università e ad altri organismi scientifici, per quanto riguarda la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. L’Istituto, nello specifico, sta seguendo una serie di progetti di ricerca che interessano praticamente tutto il territorio nazionale e prevedono anche attività di valorizzazione all’estero.

Tra questi, la mostra “Racconti invisibili”, organizzata in collaborazione con le Ambasciate e gli Istituti Italiani di Cultura, i progetti di ricerca dedicati alle minoranze linguistiche storiche e alle minoranze di nuova immigrazione, le iniziative di supporto alle comunità ludiche tradizionali, la mappatura delle rievocazioni storiche, il Geoportale della Cultura Alimentare dedicato alla tradizione enogastronomica italiana, il progetto di ricerca, documentazione e valorizzazione delle Rotte della cultura marinara, dedicato alla tradizione della marineria italiana. L’accordo stipulato con l’Università Politecnica delle Marche potrà consentire di sviluppare modalità nuove di documentazione per immagini del patrimonio culturale immateriale, che consentiranno di ampliare e consolidare le sperimentazioni già avviate dall’Istituto per la documentazione ma soprattutto la presentazione di un patrimonio che, senza memoria per immagini, sarebbe del tutto volatile e destinato a perdersi nella memoria e nel tempo”.

Per il Prof. Paolo Clini delegato del Rettore ai Beni Culturali e responsabile scientifico della convenzione, “Le tecnologie digitali possono aiutare a rendere materiale il patrimonio immateriale, per tutelarlo, valorizzarlo e conservarlo. L’esperienza decennale di Univpm sulla valorizzazione digitale dei beni culturali sarà a disposizione dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Come ci ricorda l’Unesco il patrimonio immateriale conserva la memoria dei territori e per non perderla ci sono modalità nuove sul fronte tecnologico per progetti da avviare insieme ai territori”.

Nella foto (da sinistra):
Prof. Paolo Clini Responsabile Scientifico della convenzione delegato del Rettore Beni Culturali
Prof. Gian Luca Gregori Rettore Univpm
Prof. Leandro Ventura Direttore ad interim dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale
Barbara Toce staff dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale
Francesco De Melis regista

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