Ancona. L’export delle Marche è cresciuto del 3,3% nel primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sfiorando il 2,9 miliardi di euro.
Il dato è stato diffuso oggi dall’Istat: quello della nostra regione è un risultato leggermente superiore alla media italiana (+2,6%). “È una performance senza dubbio incoraggiante visto che si riferisce ai mesi in cui eravamo in piena pandemia e sulla quale cominciare a costruire la piena ripresa”, ha dichiarato Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, secondo il quale “i numeri vanno approfonditi per avere uno spaccato più preciso”.
Avvalora l’importanza della crescita delle esportazioni del primo trimestre 21 specie la considerazione che lo stesso periodo dello scorso anno, su cui misurata la crescita, era un trimestre pre pandemico
Continua a preoccupare la frenata registrata nel Fermano, che nel periodo gennaio-marzo di quest’anno ha visto i fatturati esteri contrarsi del 12,5%, performance ancora più negativa rispetto a quella registrata tra gennaio e marzo del 2020 (-11,5%). “È evidente che la crisi del distretto calzaturiero continua a farsi sentire e dobbiamo evitare che diventi cronica – ha fatto notare il presidente camerale -: credo sia arrivato il momento che diventi una ‘questione nazionale’, perché ci possano essere sostegno e risorse sufficienti. Al contrario, saremo costretti solo a misure emergenziali”.
Secondo l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Marche Mirco Carloni “I dati pubblicati dall’istat sono incoraggianti. La mappa dei settori maggiormente colpiti come il calzaturificio sono al centro della nostra strategia che coinvolgerà le imprese, in primis, ma soprattutto le istituzioni come ICE, Camera di Commercio e le sue Aziende Speciali”.
I flussi in uscita del settore tessile-abbigliamento-calzatura si sono ridotti dell’11,3% (-58 milioni nel trimestre), mentre sono in crescita tutti i comparti della metalmeccanica (+27%), con la produzione di macchinari che si conferma il settore con la maggior vocazione all’estero (+20,8%), quelli del mobile-arredamento (+12,4%), dell’agroalimentare (+9,6%) e dei prodotti chimici (+40%). Un discorso a parte meritano la nautica e il farmaceutico, i cui exploit sono generati da situazioni contingenti passano da 14 a 53 milioni. Senza percentuali!
Sul fronte dei principali Paesi di sbocco, la Germania continua a essere il primo mercato di riferimento con 342,4 milioni nel trimestre considerato, ma con un lieve calo (-2,2%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; segni meno anche per Belgio (-17,3%), che comunque resta al terzo posto tra i paesi target, e per il Regno Unito (-12,3%), settimo riferimento. Significativa la performance in Francia, dove il made in Marche ha chiuso il trimestre con fatturato di 315 milioni e una crescita del 13,4%; quello transalpino è il secondo mercato di sbocco per l’economia regionale.
Molto positivi anche i risultati commerciali negli Stati Uniti (+5,3%, a quota 228,4 milioni), Spagna (+7,1%, 147,4 milioni) e Polonia (+7,7%, 128,2 milioni). Va segnalata anche la leggera ripresa del mercato russo, dove i fatturati del trimestre hanno sfiorato i 74 milioni, con un incremento dell’2,2%. Tra i Paesi emergenti, la Cina è diventato il nono cliente più importante .