Quando Arnoldo Mondadori ci invitava a Meina

San Benedetto del Tronto (Ap).-“Un pomeriggio di un po’ di tempo fa, nel ripostiglio ho trovato in uno scatolone le tante lettere di corrispondenza professionale con la Mondadori. Fra le lettere ho trovato uno strano cartoncino, il quale, mi ha fatto ricordare dell’invito che Arnoldo Mondadori faceva a molti giovani promettenti per fare quattro chiacchiere e per ricordarci la sua filosofia: “un campanile un libro”, poi sottovoce aggiungeva se è un libro Mondadori meglio. Infine, “in su la cima sempre”.

Dal dopoguerra in poi, nella villa di famiglia a Meina, sul Lago Maggiore Arnoldo Mondadori aveva l’usanza di chiedere agli ospiti di lasciare un pensiero o una firma sulla cappa del camino al piano terra. A partire da quelle firme, ripercorre la storia dei rapporti di Arnoldo attraverso alcuni dei principali protagonisti del panorama editoriale e letterario novecentesco. Tra i primi Ernest Hemingway, che durante il suo viaggio in Italia nell’autunno 1948 viene ospitato da Arnoldo proprio nella villa sul Lago Maggiore.

Negli anni successivi intellettuali, scrittori e scrittrici, autori e autrici della casa editrice hanno aggiunto la loro firma accanto a quella dello scrittore americano: Thomas Mann, Walt Disney, Eugenio Montale, Giorgio BassaniValentino BompianiDino BuzzatiPiero ChiaraAlba de CéspedesLavinia MazzucchettiAldo PalazzeschiSalvatore QuasimodoVittorio SereniMario SoldatiGiuseppe Ungaretti, solo per citarne alcuni. Persone amiche, collaboratori e collaboratrici, in molti hanno deciso di lasciare un segno di affetto e stima verso una figura, quella di Arnoldo, capace di unire lavoro e amicizia, industria e relazioni.

Da oltre quarant’anni, la memoria di Arnoldo e del figlio Alberto è raccolta dalla Fondazione Mondadori, la quale si impegna a studiare e diffondere la cultura del lavoro editoriale, conservarne la memoria e progettarne il futuro. “

Tonino Armata

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