Bologna.- “Il settore del biologico è ad un bivio. Il quadro politico è favorevole. L’Unione europea sostiene l’aumento della produzione. Nelle Marche, tra le regioni leader nel settore, il distretto voluto dalla Regione rappresenta un’opportunità importante. Ma se non si sostiene la domanda di prodotti biologici con azioni promozionali incisive, questi sforzi verranno vanificati”. Così Francesco Torriani, presidente del Consorzio Marche Biologiche, in vista dell’importante appuntamento del Sana, il Salone del biologico in programma a Bologna Fiere dal 9 al 12 settembre, richiama l’attenzione sulla necessità di interventi decisi.
Le Marche sono tra le regioni con la crescita più alta come numero di operatori, quasi 4000 nel 2020 con un 32% in più rispetto all’anno precedente. La Superficie Agricola Utile (SAU) marchigiana, gestita con metodo biologico, ha raggiunto i 104.567 ettari, pari a più del 20% della superficie agricola totale; un dato ben al di sopra della media nazionale (15,8%) ed europea (8,5%). Le Marche sono leader per la produzione di cereali biologici, in particolare per quanto riguarda la pasta di grano duro e i cosiddetti “grani antichi”. “Dal punto di vista del mercato, il 2021 è iniziato con una fase di stagnazione – dice Torriani – ma la ripresa è in atto. L’andamento degli ultimi anni è comunque positivo e lo scenario attuale ci offre delle opportunità per fare del biologico un settore trainante della nostra regione”.
L’Unione europea ha l’obiettivo di destinare il 25% dei terreni agricoli europei all’agricoltura biologica entro il 2030, triplicando di fatto l’attuale Sau. Le scelte regionali stanno inoltre rafforzando la logica di rete: “Le politiche a favore delle filiere e dei distretti vanno nella giusta direzione – sottolinea Torriani – in particolare è necessario sostenere le filiere agroalimentari e locali che vanno sul mercato con il prodotto finito, perché qui sta il valore aggiunto”.