Pesaro. –Esercizi di riabilitazione assistiti dai professionisti della Fondazione Cetacea, incontri di formazione e sensibilizzazione; percorsi didattici e turistici per valorizzare e promuovere l’iniziativa e, soprattutto, la difesa e valorizzazione dell’ecosistema.
Pesaro punta a diventare faro di riferimento nella tutela dell’ambiente marino e costiero con l'”Oasi delle Tartarughe”, ideata dall’ufficio Sviluppo e Opportunità del Comune, e finanziata dal Fondo europeo della Pesca e degli Affari marittimi presentato oggi.
Il progetto è diretta conseguenza dell’eccezionale evento che la città ha vissuto nell’autunno 2019: «La schiusa delle uova di “Luciana” e il rilascio in mare delle sue 38 tartarughine ha emozionato l’intera città e ci ha spinti a pensare a un progetto che potesse raccontare questo splendido evento a chi non l’ha vissuto, in particolare ai turisti che raggiungeranno la città. L’augurio è che possa replicarsi. Nell’attesa cerchiamo di preservare l’habitat unico che l’ha ospitato» ha sottolineato Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza. L’obiettivo è infatti «facilitare il ritorno delle tartarughe a Pesaro e proseguire l’operazione di tutela e divulgazione di tutela dell’ambiente.
L'”Oasi delle Tartarughe” prevede una “palestra” – la “caletta” – per la fisioterapia dei rettili nello specchio d’acqua davanti al Lido Pavarotti – che ha ospitato ad agosto l’allenamento di Carolina, la Caretta caretta cieca rilasciata a settembre – e un centro didattico e turistico allestito negli spazi della biblioteca Louise Braille di Baia Flaminia. Previsto anche un percorso che guiderà i visitatori, alla scoperta del progetto in un itinerario che, tramite totem ed immagini, si snoderà dalla biblioteca alla spiaggia.