Manifattura in ripresa nelle Marche : si cercano metalmeccanici

Ancona. In finanza lo chiamano rimbalzo positivo o rimbalzo del gatto morto (cat bounce). La ripresa forse momentanea, di un asset a lungo e pesantemente in declino.

Accade ad ottobre 2021, mese di ripartenza economica dopo un anno e mezzo di stallo e incertezze, anche con riguardo alle  previsioni occupazionali. Secondo la Camera di commercio , dall’indagine mensile sui fabbisogni professionali delle imprese marchigiane si registra una notevole crescita della domanda di lavoro e per una volta è  la manifattura/servizi a mostrare un incremento interessante (+ 52,8%)  paragonato all’analogo periodo pre covid (ottobre 2019).

Questo si traduce in 13.370 posizioni lavorative aperte che le imprese prevedono di coprire, cifra che, considerando l’intero trimestre ottobre/dicembre, sale a 34mila.

Il rimbalzo vale per tutta l’Italia (la crescita del sistema Paese è del circa il 30% rispetto al 2019) ma le Marche, sempre secondo la Camera di commercio, corrono di più ed il trend  accomuna tutte le province : l’incremento  supera la media regionale per la provincia di Ancona (4.470; +67,4%) e per quella di Ascoli Piceno (1.850, +56,8%).

Altra novità: non sono più le professioni turistiche, seppur sempre molto ricercate, a detenere il primato delle più richieste: in questa ripresa torna protagonista la manifattura.

“Questi dati sono un ottimo segnale e danno fiducia – commenta Gino Sabatini- ma ci devono anche spingere su tre azioni ugualmente prioritarie. La prima riguarda la necessità che le aziende possano trovare velocemente le risorse umane richieste . La seconda è strettamente collegata a questa esigenza e passa attraverso un rafforzamento degli ITS e, più in generale, una maggiore collaborazione tra il sistema scolastico e le aziende. La terza – continua Sabatini- è creare i presupposti perché il lavoro sia sempre più stabile e sicuro, obiettivo che si raggiunge alleggerendo le tasse sul lavoro e aprendo una fase nuova nei rapporti tra organizzazioni datoriali e sindacali” .

Le imprese cercano soprattutto operai metalmeccanici ed elettromeccanici (1420 le posizioni aperte) che risultano essere anche i profili più difficili da reperire (in un caso su due le imprese non trovano il candidato). Sembra confermarsi la tendenza rilevata nei mesi estivi: il lavoro, in certi ambiti, c’è. Più difficile trovare lavoratori con la preparazione tecnica giusta. Altra tendenza purtroppo strutturale è la precarizzazione del lavoro: il 78,2% dei contratti previsti è a tempo determinato.

Nella foto : zona industriale di Ascoli

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