Ascolli- In attesa di tracciare un bilancio complessivo di questo 2021, nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria ancora in corso i dati elaborati dal Centro studi della Cna regionale delle Marche in relazione al primo semestre dell’anno testimoniano una sensibile ripresa della piccola e media impresa marchigiana nel confronto con un 2020 caratterizzato da chiusure e lockdown che hanno inevitabilmente finito per penalizzare l’economia locale. In particolare, a trainare nella prima parte dell’anno le aziende nostrane verso la ripartenza sono stati il settore manifatturiero e quello delle costruzioni, che al netto delle limitazioni imposte dalla pandemia hanno fatto registrare un netto balzo in avanti a livello di fatturato. Un trend positivo confermato anche dagli ottimi risultati ottenuti sui mercati esteri da due comparti fondanti del tessuto economico nazionale, in grado di reggere l’urto della crisi economico-sanitaria grazie al ruolo chiave svolto nel proprio ambito di competenza e non solo, con una notevole capacità di reinventarsi mettendo la propria professionalità al servizio della collettività. Chi invece sembra aver accusato il contraccolpo economico della pandemia è il settore terziario, con le normative anticontagio e la necessità di applicare il distanziamento sociale che hanno in prima battuta ridotto vistosamente il volume di affari del settore dei servizi al cittadino e alle famiglie, per poi assistere nel primo semestre del 2021 a una ripresa appena sufficiente per riassestarsi sui livelli pre-pandemici. Se i dati relativi al terziario evidenziano la necessità di un maggiore sostegno alle imprese attualmente costrette a fare i conti con le ripercussioni dell’emergenza sanitaria sul mondo del lavoro, anche in ambito edilizio e manifatturiero i dati pur rassicuranti del primo semestre – evidentemente condizionati dalle nuove opportunità lavorative legate alla pandemia – non possono certo fare abbassare la guardia. «Da parte nostra – dichiara Francesco Balloni, direttore della Cna Picena – manifestiamo un cauto ottimismo in relazione alla qualità e alla professionalità delle nostre imprese, ma al tempo stesso avvertiamo la necessità di valutare con prudenza i dati del settore edilizio e manifatturiero, che una volta superati questi mesi di emergenza rischiano di restare indietro nella ripartenza generale di tutte le attività. In particolare – prosegue – per gli addetti ai lavori delle costruzioni gli innegabili aumenti dei fatturati, se confrontati con gli alti costi dei materiali e le difficoltà legate ai pagamenti a fronte di importanti anticipi da parte delle imprese, rischiano di tradursi in cifre prive di un effettivo riscontro e ben lontane dalla realtà». Una preoccupazione condivisa anche da Arianna Trillini, presidente della Cna di Ascoli Piceno. «Le difficoltà generalizzate e l’aumento incontrollato dei prezzi si riflettono anche nel settore della moda – conferma -. Procedendo con cautela e grande senso di responsabilità, per far fronte alle necessità imposte dall’emergenza sanitaria le imprese stanno sempre più facendo ricorso alle risorse digitali per la comunicazione e l’organizzazione degli eventi».
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