Ascoli.-L’emendamento Mantero alla Legge di Bilancio, che contiene la legge antidelocalizzazioni scritta dagli operai GKN, è stato dichiarato ammissibile alla discussione, per cui verrà discusso ad inizio settimana. Esso introduce norme volte a impedire casi come quello di GKN e a tutelare l’occupazione e il tessuto produttivo del paese da atteggiamenti predatori. E’ stato depositato dal senatore di Potere al Popolo, Matteo Mantero, insieme ai senatori e alle senatrici La Mura, Nugnes, Giannuzzi, Granato, Lezzi e Angrisani.
Matteo Mantero: “Da 5 mesi sentiamo Todde, Conte, Letta, Provenzano, i sindaci del Pd, agitarsi intorno al tema delle delocalizzazioni e annunciare di continuo provvedimenti. La proclamazione dello sciopero generale e la chiusura di altri stabilimenti in questi giorni (ultimo quello di Caterpillar a Jesi), oltre alla determinata battaglia degli operai GKN, hanno messo una forte pressione sul Governo e in particolare su PD e M5s. Se queste forze politiche volessero fare qualcosa dovrebbero votare il nostro emendamento, ammesso alla discussione in Commissione Bilancio del Senato, che può diventare legge dello stato entro fine anno. La nostra è l’unica legge – continuaa Manteron- che garantisce il mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi del paese, mentre la bozza Orlando Todde, scomparsa dai radar ma che dovrebbe essere alla base di un eventuale provvedimento governativo, fa unicamente leva su un lieve aumento della penale che una multinazionale dovrebbe pagare per fuggire. Un approccio puramente monetizzante e punitivo che non avrebbe effetti sulla volontà di delocalizzare e sugli effetti nefasti per il territorio.”
Conclude il senatore di Potere al Popolo: “Ai tweet dei politici debbono seguire i fatti: questa norma può essere realtà entro Capodanno, approvando l’emendamento da noi presentato. Altrimenti la solidarietà alla lotta degli operai GKN, Elica, Caterpillar, Whirpool, Embraco, Giannetti, Timken e a tutti i lavoratori e le lavoratrici minacciate di licenziamento, diventa ipocrisia”.
foto : Comitato Disoccupati Piceni