La Conferenza dei servizi ha concesso l’autorizzazione definitiva per il sormonto della discarica GETA. Ciò significa che fra pochi giorni i rifiuti che alcuni da mesi venivano portati a Fermo potranno tornare ad Ascoli, per essere nuovamente abbancati nella Valle del Bretta, un territorio situato tra il Parco dell’Ascensione e i calanchi.
“La Valle del Bretta – sostengono i Comitati Tutela colline picene, Bretta e Cirifiutiamo- sembra destinata a diventare la grande discarica a cielo aperto del Piceno: la stessa società GETA che gestisce una delle due discariche già presenti nella valle ha fatto domanda per costruire una nuova discarica da un milione di metri cubi, a pochi metri dalle discariche già esistenti.
Ma non finisce qui – proseguono i Comitati – c’è un’altra discarica nella Valle del Bretta: la IPGI, discarica ormai chiusa da tempo e mai bonificata, che rilascia percolato il quale finisce puntualmente nel torrente Bretta (quindi nel fiume Tronto e poi nel mare…).E infatti proprio nelle stesse ore in cui veniva rilasciata dall’autorizzazione, la valle del Bretta mostrava tutta la sua l’insufficienza a tale compito, franando sotto il diluvio che si è abbattuto ieri sul comune di Ascoli e portando con sé detriti e rifiuti della vecchia discarica IPGI, verso il Torrente Bretta. “
Per i Comitati che si oppongono alla discarica esiste poi il serio problema dell’impatto sul territorio che potrà avere l’intenso traffico di mezzi legato al trasporto di questi rifiuti : “I residenti già da tempo hanno segnalato l’inadeguatezza delle strade in relazione al movimento dei camion e ai problemi di dissesto idrogeologico nella zona interessata : una strada in queste condizioni – si chiedono i gruppi ambientalisti – potrà sopportare il passaggio di 5 camion all’ora (per andata e ritorno), vale a dire uno ogni 6 minuti? Perché nessuno ha dato risposta alle nostre osservazioni? E chi vigilerà su questa situazione ? La stessa Arpam che non ha i mezzi per verificare cosa trasporta un singolo camion?”.