Polo dell’infanzia a Pesaro, 3 milioni dal Ministero

Pesaro.- «Nuova spinta per la creazione del polo dell’infanzia 0-6 anni a Soria». Così il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, l’assessore al Fare Riccardo Pozzi e l’assessora alla Crescita Camilla Murgia, presentano gli aggiornamenti del progetto di edilizia scolastica che oggi ottiene nuovo slancio grazie ai 3 milioni di contributi ministeriali incamerati dal Comune tramite il bando presentato al Miur a maggio 2021.

«Il costo totale dell’intervento è di 3,7 milioni – spiega Ricci –. L’aver ottenuto finanziamenti che copriranno più dell’80% della spesa complessiva velocizza l’iter. È un risultato di cui siamo soddisfatti e che ci permetterà di realizzare un intervento importante per la sicurezza e per la qualità di vita dei bambini e delle famiglie».

E che si inserisce nel «filone virtuoso dei progetti di edilizia scolastica sostenibile avviato con la Brancati di via Lamarmora – precisa Pozzi -. L’idea è quella di demolire e ricostruzione l’edificio comunale di via Rigoni, attuale sede della scuola statale Skarabokkio, e sostituirlo con un polo 0-6 anni comprendente una scuola per l’infanzia (da 4 sezioni di 30 alunni), un asilo nido (per 30 bambini) e un centro polifunzionale dedicato a servizi alla famiglia» in cui i volumi “apparentemente distinti, in realtà uniti da collegamenti coperti” e “altezze diverse dei fabbricati” garantiscano dei traguardi visivi capaci di esaltare e valorizzare il valore aggiunto dato dalla vicinanza del parco San Bartolo.”.

Com’è stato per la “scuola-modello” di via Lamarmora, anche in questo caso, alla base del progetto c’è la necessità di «ripensare gli spazi didattici, di adeguarli alle innovazioni tecnologiche e pedagogiche, e alle nuove necessità dettate dalla pandemia – sottolinea Murgia -. Il polo dell’infanzia accoglierà ambienti flessibili, spazi integrati, percorsi che diventano spazi di relazione, luoghi informali di sosta e apprendimento o occasione per assemblee e spettacoli. Luoghi capaci di recepire e proporre metodi didattici contemporanei e innovativi, pronti a essere fruiti dall’intera comunità».

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