Ascoli. Quarta dose ? Non per tutti ! Nel settembre 2021 il noto Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, rispondendo ad una domanda di chi scrive nel corso di un’incontro all’ospedale di San Benedetto, disse che la terza dose di vaccino – di cui allora si cominciava a parlare – sarebbe stata inoculata solo ad alcune categorie di persone, quelle più fragili. Poi sappiamo com’è andata e praticamente tutta la popolazione è stata obbligata a fare la terza dose, pena la scadenza del Green Pass e l’impossibilità di godere dei diritti civili e della libertà che dovrebbero essere garantite dalla Costituzione.
Ora la storia si ripete. Cambiano i nomi dei vaccini e le proposte delle multinazionali farmaceutiche, ma la sostanza è la stessa. Ed anche oggi, primo marzo del 2022 si può leggere in varie testate di “informazione” imbeccate dall’alto e tutte allineate al potere, che la quarta dose verrà distribuita solo a chi la richiederà e naturalmente ai soggetti fragili. Poi si vedrà.
Vuoi vedere che entro breve tempo tutti quanti saremo obbligati a subire anche la quarta dose del siero ? La Guerra in Ucraina, milioni di profughi, i prezzi dell’energia alle stelle, migliaia di imprese che rischiano la chiusura, alcuni milioni di italiani in povertà : ma a loro, quelli che stanno in alto, molto in alto, non importa nulla. Loro perseguono fabianamente e crudelmente il loro progetto.
Trattamento sanitario obbligatorio per tutti, e nessun’altra cura praticata. Altrimenti sei escluso, come cittadino dalla comunità civile, o diventi al massimo un cittadino di serie B.
Ma siamo uomini o cavie ? E’ possibile che non ci si rivolti contro questa sistema di controllo biopolitico – lo avevano anticipato diversi anni fa Toni Negri e Michael Hardt nel loro volume “Impero” – peggiore di una dittatura ? Nel frattempo consigliamo almeno la lettura del libro “Eresia” del medico e ricercatore Massimo Citro ( edizioni Byoblu) che ricostruisce dall’inizio le vicende della “pandemia”, facendo luce su tutti gli aspetti di una rappresentazione a metà tra la farsa e la tragedia.