La fanese Margherita Burcini espone a Trieste

Fano (PU).- Physis – la natura dellanima. Questo il titolo della personale di megx, al secolo Margherita Burcini, artista fanese che si è distinta nel corso del festival internazionale di arte contemporanea DeSidera, nell’ambito del quale è stata insignita del premio “Mostra Personale”.

La mostra, curata dallo Studio Tivarnella Art Consulting di Trieste, sarà inaugurata venerdì 4 marzo alle 18.30, alla presenza dell’autrice, presso la Galleria Tivarnella.

In esposizione un ciclo di sculture ed installazioni che indagano l’anima umana attraverso l’archetipo del palloncino, che diviene protagonista di un viaggio visionario, durante il quale si modifica, si appesantisce e si sporca fino a diventare un relitto di ferro arrugginito, logorato dai dogmi e dalle regole della civiltà.

“Le opere che realizzo esprimono concetti in bilico – spiega megx – danno forma a contraddizioni, sono nel limbo appese a un filo, leggere e pesanti contemporaneamente”

Margherita Burcini in arte megx, nasce a Fano nel 1984. Si diploma in Illustrazione e Cinema d’Animazione e si laurea con lode in Scenografia all’Accademia di Belle Arti in Urbino.

Capisce presto che il teatro non è lo strumento adatto per esprimere la sua sensibilità. Si dedica all’Arte immersa in una profonda ed estrema ricerca che abbandona nel 2015 per dedicarsi allo studio del design, della grafica e delle nuove tecnologie. Dal 2018 lavora come creative and product designer. Costretta in casa dalla pandemia decide di ricominciare a fare ciò che naturalmente le appartiene, e così ritorna all’Arte.

Nel 2021 realizza la prima opera, Aria Pesante, che espone in anteprima al Festival Fano Jazz ottenendo un successo inaspettato. Subito dopo si aggiudica il premio al festival internazionale d’arte contemporanea DeSidera 2021, vince un riconoscimento di merito artistico dal Luxembourg Art Prize 2021 ed espone a Venezia alla galleria 1758 Venice Art Studio.

Aria Pesante, in esposizione alla Galleria Tivarnella di Trieste “è una poesia, una metafora che racconta l’essenza dell’anima umana, per sua natura leggera e fluttuante, ma allo stesso tempo imprigionata dalla realtà, arrugginita dal tempo ed appesantita dall’illusione della materia. I palloncini di ferro volano per ricordarci che nulla è impossibile, nonostante l’umanità si stia evolvendo in forme ancora sconosciute, che presagiscono scenari apocalittici, le intuizioni profonde dell’inconscio sono pronte a ricordarci che oltre ad un corpo fisico che subisce continue mutazioni siamo provvisti di altro, qualcosa di eterno che non è soggetto a nessuna legge. Nonostante la catena, il peso e la corrosione i palloncini volano verso l’alto, contro ogni principio fisico.”

foto di Laura Paci

 

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