Ascoli.- “Una paralisi dell’export comporterebbe danni irreparabili a livello locale: per questa ragione risulta indispensabile trovare soluzioni adeguate che consentano di sopperire alle criticità dei prossimi mesi, nella speranza che il conflitto in Ucraina possa risolversi quanto prima, per il bene di tutti». Lo afferma il direttore della Cna Picena Francesco Balloni, che chiede un intervento delle istituzioni per limitare le conseguenze della guerra alle porte dell’Europa.
“Occorrono contributi mirati per sostenere concretamente chi, per via della guerra, ha anticipato degli investimenti – afferma Balloni – e ora si trova a dover dire addio a ordini e soprattutto incassi, e chi invece stava cercando di ritagliarsi uno spazio nel mercato russo e vede ora sfumare quest’opportunità nonostante i segnali incoraggianti di queste prime settimane del 2022.”
Come rilevato dall’Osservatorio lavoro CNA a gennaio le piccole imprese artigiane hanno fatto registrare un aumento dell’1,6% sul fronte occupazionale rispetto allo scorso dicembre e del 3% su base annua, sintomo di una crescita costante in termini di assunzioni e di avvicendamento professionale.
Un quadro occupazionale positivo per le imprese artigiane, rimesso tuttavia in discussione dai recenti eventi in Ucraina. «La nostra preoccupazione è rivolta non solo alle aziende, ma anche ai cittadini e alle famiglie, costretti quotidianamente a dover fronteggiare gli aumenti incontrollati dei prezzi del grano e di altri beni di prima necessità – dichiara Arianna Trillini, presidente della CNA Picena -. La povertà è la più grande sconfitta che una guerra possa portare, con conseguenze devastanti in termini di reperibilità e di rincari. Come CNA siamo convinti che il dialogo sia l’unica soluzione per risolvere al più presto il conflitto e riprendere il percorso di crescita avviato nelle ultime settimane».
Nella foto : zona industriale Ascoli